Il retablo in pietra popolato dai santi: alla scoperta della Cona di San Giorgio di Ragusa
La "cona" di San Giorgio a Ragusa
Cortili segreti, dimore aristocratiche, chiese spettacolari. E perfino l’antico circolo di conversazione riservato solo agli aristocratici. Una città che si svela in venticinque tappe-gioiello, per la seconda edizione de "Le Vie dei Tesori" a Ragusa, che si svolge nei tre weekend dal 4 al 20 ottobre.
Il 17 agosto 1573 i procuratori della chiesa madre di San Giorgio commissionano ad Antonino Gagini (figlio del celebre scultore palermitano) una “cona” in pietra che sarebbe stata pagata tramite gli introiti da una gabella civica.
Della famosa cona resta soltanto qualche frammento, conservato nella sacrestia, il resto andò distrutto nel devastante terremoto che sconvolse il Val di Noto nel 1693.
L’opera doveva essere bellissima: un retablo in diciotto nicchie per ricoprire interamente l’abside dell’antica chiesa gotica con una sequenza di statue di santi in posa eroica e con armature cinquecentesche, che contornavano il San Giorgio con il drago al centro, in posa scenografica. Le cronache del tempo registrano una diatriba per la sua collocazione.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
Il 17 agosto 1573 i procuratori della chiesa madre di San Giorgio commissionano ad Antonino Gagini (figlio del celebre scultore palermitano) una “cona” in pietra che sarebbe stata pagata tramite gli introiti da una gabella civica.
Della famosa cona resta soltanto qualche frammento, conservato nella sacrestia, il resto andò distrutto nel devastante terremoto che sconvolse il Val di Noto nel 1693.
L’opera doveva essere bellissima: un retablo in diciotto nicchie per ricoprire interamente l’abside dell’antica chiesa gotica con una sequenza di statue di santi in posa eroica e con armature cinquecentesche, che contornavano il San Giorgio con il drago al centro, in posa scenografica. Le cronache del tempo registrano una diatriba per la sua collocazione.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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