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Il Teatro Abusivo Marsala va in scena con "Dissipatio": un omaggio ai nuovi inizi

  • Cantine Europa, SS 115, km 42 - Petrosino (Tp)
  • Dal 26 al 28 maggio 2023 (evento concluso)
  • 21.30
  • 15 euro (+ prevendita)
  • Biglietti in vendita presso l'agenzia "I viaggi dello Stagnone" (in via dei Mille a Marsala), la sera nei giorni di spettacolo direttamente sul luogo oppure tramite prenotazione telefonica (anche su WhatsApp) ai numeri 342 0719576348 3727782
Balarm
La redazione

Una scena dello spettacolo "Dissipatio" della compagnia Teatro Abusivo di Marsala

Una collezione di parole da conservare, da ricordare quando ci chiederanno cosa siamo stati, cosa abbiamo fatto per essere migliori e cosa non abbiamo fatto per provare a costruire futuro.

Va in scena dal 26 al 28 maggio, alle 21.30 alle Cantine Europa di Petrosino (in provincia di Trapani) il nuovo lavoro del TAM - Teatro Abusivo Marsala.

Uno spettacolo che è - o, quantomeno, cercherà di essere - un tentativo di ribellione, di insurrezione contro il vuoto di pensiero cui sembrano volerci abituare e destinare.

"Dissipatio - Liturgia della fine" è il titolo dello spettacolo (drammaturgia e regia a cura di Massimo Pastore, luci a cura di Giuseppe Rindinella) ed è un omaggio alla possibilità di un nuovo inizio. Perché, a pensarci bene, abbiamo ancora voglia e forze da dedicare alla speranza.

Sul palco Anna Cammarata, Sara Russo, Cristiana Sanguedolce, Andrea Badalucco, Cristina Genna, Giovanna Scarcella, Loredana Salerno, Giovanni Lamia, Giorgia Amato, Alessandra De Vita, Tommaso Stellino, Benedetta Agate, Giovanna Angileri.
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"Dissipatio" è formato da dieci quadri, dieci stazioni della memoria, il cui ordine può essere rielaborato dallo spettatore anche a ritroso (Offerta speciale, Ieri, Pigiama party, Cena di gala, Cielo, Natura, Ritorno, Gita al mare, Padre, Dissipatio.

Lo spettacolo è una produzione TAM - Teatro Abusivo Marsala, in collaborazione con Cantine Europa, Petrosino. 

«Dissipatio è un lavoro che abbiamo sentito necessario realizzare - dichiara Massimo Pastore . Parla di noi e del nostro tempo. Di noi, uomini e donne, che viviamo in questo tempo incerto, dilaniato da molte paure. Ma, a dispetto del sottotitolo, è un lavoro che parla anche di speranza. Di fede, in un certo senso.

Una fede laica e incrollabile nella bontà dell’uomo e nella bellezza di cui è stato artefice. Almeno, fino ad ora. Come incrollabile, invincibile è il mio amore per questi miei meravigliosi “abusivi” che mi permettono di continuare a dare un senso a questa “ostinazione” che chiamo Teatro…».

Le parole dello spettacolo sono di San Giovanni apostolo, T.S. Eliot, Michele Perriera, Gianni Rodari, Roberto Borghetti, Lucrezio, Primo Levi, Guido Morselli, Jasmine Mirage e anche alcune parole dello stesso regista, Massimo Pastore.
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