Il Teatro Biondo in scena all'aperto all'Orto botanico di Palermo con l'Aulularia di Plauto
Edoardo Siravo
Il Teatro Biondo ritorna in scena, dal vivo, all'interno dell'Orto botanico di Palermo, con lo spettacolo "Aulularia" di Plauto nella messa in scena di Francesco Sala, tradotta e adattata da Michele Di Martino.
Protagonisti sono Edoardo Siravo, Paride Benassai, Marco Simeoli, Stefania Blandeburgo, Gabriella Casali, Antonio Silvia, Simona Sciarabba e Domenico Ciaramitaro. Le scene sono di Luca Mannino, i costumi di Dora Argento, le luci di Antonio Sposito. Assistente alla regia è Valentina Enea.
"Aulularia", ovvero la "Fabula della pentola d’oro", rappresentata con un linguaggio a metà tra il latino e l'italiano, replicherà fino a domenica 10 luglio.
Questa trasposizione attuale, secondo il regista Di Martino, si prefigge di consegnare agli spettatori il trionfo della fucina espressiva del genio di Sarsina, l’immaginifica vivacità verbale dei diversi registri linguistici: nel testo tradotto si dà spazio all’incomparabile forza evocativa del latino, con una significativa scelta di parole, espressioni, frasi dell’originale che sono incastonate nella traduzione italiana.
Gli inserimenti latini non si limitano a quelli del testo di Aulularia: seguendo, per così dire, un processo di “contaminazione di contaminazione”, si ricorre qui a versi tratti da altre commedie plautine o citazioni ed aforismi di altri autori.
Alla stimolante “sensualità” linguistica, al gusto per i giochi di parole, i doppi sensi e gli equivoci, cerca di intonarsi tutta la traduzione, sostenuta e potenziata dalla lingua latina, così da portare in scena un testo vivo, duttile e brillante, capace di esprimere pienamente le invenzioni drammaturgiche e gli stati d’animo dei vari personaggi.
Protagonisti sono Edoardo Siravo, Paride Benassai, Marco Simeoli, Stefania Blandeburgo, Gabriella Casali, Antonio Silvia, Simona Sciarabba e Domenico Ciaramitaro. Le scene sono di Luca Mannino, i costumi di Dora Argento, le luci di Antonio Sposito. Assistente alla regia è Valentina Enea.
"Aulularia", ovvero la "Fabula della pentola d’oro", rappresentata con un linguaggio a metà tra il latino e l'italiano, replicherà fino a domenica 10 luglio.
Questa trasposizione attuale, secondo il regista Di Martino, si prefigge di consegnare agli spettatori il trionfo della fucina espressiva del genio di Sarsina, l’immaginifica vivacità verbale dei diversi registri linguistici: nel testo tradotto si dà spazio all’incomparabile forza evocativa del latino, con una significativa scelta di parole, espressioni, frasi dell’originale che sono incastonate nella traduzione italiana.
Gli inserimenti latini non si limitano a quelli del testo di Aulularia: seguendo, per così dire, un processo di “contaminazione di contaminazione”, si ricorre qui a versi tratti da altre commedie plautine o citazioni ed aforismi di altri autori.
Alla stimolante “sensualità” linguistica, al gusto per i giochi di parole, i doppi sensi e gli equivoci, cerca di intonarsi tutta la traduzione, sostenuta e potenziata dalla lingua latina, così da portare in scena un testo vivo, duttile e brillante, capace di esprimere pienamente le invenzioni drammaturgiche e gli stati d’animo dei vari personaggi.
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