Il tempio grandioso dei mercanti liguri: alla scoperta della Chiesa di San Giorgio dei Genovesi
Chiesa di San Giorgio dei Genovesi a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Quasi fiera nel suo isolamento rispetto al centro storico, San Giorgio dei Genovesi fu edificata nel quartiere musulmano degli Schiavoni, tra il 1576 e il 1591, su progetto dell’architetto piemontese Giorgio Di Faccio. Venne finanziata dalla ricca e influente comunità di mercanti genovesi che nel XVI secolo, insediatasi nella Conca d’oro, volle celebrare prestigio e status economico, realizzando un proprio luogo di culto e di sepoltura per i genovesi più insigni.
La chiesa è uno dei maggiori esempi di architettura rinascimentale a Palermo. L’interno, diviso in tre navate con cappelle laterali, è abbellito con dipinti, tra i quali “San Giorgio e il drago” di autore anonimo. In fondo alla navata destra, a terra, la tomba della pittrice cremonese Sophonisba Anguissola, lodata perfino da Michelangelo, sposata in seconde nozze con un ligure.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Quasi fiera nel suo isolamento rispetto al centro storico, San Giorgio dei Genovesi fu edificata nel quartiere musulmano degli Schiavoni, tra il 1576 e il 1591, su progetto dell’architetto piemontese Giorgio Di Faccio. Venne finanziata dalla ricca e influente comunità di mercanti genovesi che nel XVI secolo, insediatasi nella Conca d’oro, volle celebrare prestigio e status economico, realizzando un proprio luogo di culto e di sepoltura per i genovesi più insigni.
La chiesa è uno dei maggiori esempi di architettura rinascimentale a Palermo. L’interno, diviso in tre navate con cappelle laterali, è abbellito con dipinti, tra i quali “San Giorgio e il drago” di autore anonimo. In fondo alla navata destra, a terra, la tomba della pittrice cremonese Sophonisba Anguissola, lodata perfino da Michelangelo, sposata in seconde nozze con un ligure.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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