LE VIE DEI TESORI
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Il tesoro dei gesuiti tra codici greci e arabi: visite alla Biblioteca regionale Bombace di Palermo

Balarm
La redazione

La Biblioteca regionale "Alberto Bombace" a Palermo (foto di Igor Petyx)

Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.

Oltre un milione di volumi, alcuni straordinariamente preziosi e antichi, codici arabi, greci e latini, come il “Libro delle Palme” in arabo e le “Lettere di San Paolo” in greco: la Biblioteca regionale offre un viaggio nella memoria già a iniziare dal luogo che la ospita, l’ex Collegio Massimo della Compagnia di Gesù e la chiesa barocca di santa Maria della Grotta, vera “Domus studiorum”.

La Regia Biblioteca fu inaugurata il 15 novembre 1782, per ordine di Ferdinando I, ma il merito della sua nascita è del principe di Torremuzza, Gabriele Lancillotto Castelli, che chiamò l’architetto Venanzio Marvuglia.

A dirigere la nuova biblioteca reale fu chiamato il padre teatino Giuseppe Sterzinger, e il primo fondo fu costituito dai resti della biblioteca dei Gesuiti. Durante la guerra il sito fu bombardato – sotto, c’è ancora l’ampio rifugio, che si visita a parte – la scaffalatura lignea del Marvuglia andò perduta e i libri vennero trasferiti a palazzo Mazzarino fino al 1948. Nel 1979 un nuovo crollo e altri importanti lavori.

A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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