Il trionfo del barocco: alla scoperta della Chiesa del Collegio dei Gesuiti, tra marmi e stucchi

L'interno della Chiesa del Collegio dei gesuiti
La città di Trapani ha deciso di partecipare alla sua prima edizione de "Le Vie dei Tesori", ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre.
Diciannove siti, per iniziare, soprattutto chiese, ma anche torri, palazzi, cappelle, biblioteche segrete, sulle tracce dell’antico ghetto.
Ogni venerdì, sabato e domenica appuntamento con la visita alla Chiesa del Collegio dei gesuiti. La costruzione della magnifica chiesa barocca venne iniziata dalla Compagnia di Gesù nel 1616, grazie anche al contributo di laute donazioni. L’edificio fu consacrato nel 1638, ma nel 1767, anno dell’espulsione dei Gesuiti, non era stato ancora ultimato. Il progetto originario è attribuito all’architetto Natale Masuccio, autore della celebre Casa Professa a Palermo, mentre il prospetto si deve a Francesco Bonamici.
All’interno, risplendono marmi mischi e stucchi di Bartolomeo Sanseverino, allievo di Giacomo Serpotta. Di particolare pregio la cappella di Sant’Ignazio, opera di Giovanni Biagio Amico nell'abside; l'icona marmorea dell'Immacolata di Ignazio Marabitti; i dipinti del fiammingo Geronimo Gerardi. Attigui alla chiesa sono l’ex collegio e la casa dei Gesuiti, che, a seguito della confisca dei beni da parte dello Stato nel 1866, divennero sede del Regio Liceo e pure del Tribunale.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
Diciannove siti, per iniziare, soprattutto chiese, ma anche torri, palazzi, cappelle, biblioteche segrete, sulle tracce dell’antico ghetto.
Ogni venerdì, sabato e domenica appuntamento con la visita alla Chiesa del Collegio dei gesuiti. La costruzione della magnifica chiesa barocca venne iniziata dalla Compagnia di Gesù nel 1616, grazie anche al contributo di laute donazioni. L’edificio fu consacrato nel 1638, ma nel 1767, anno dell’espulsione dei Gesuiti, non era stato ancora ultimato. Il progetto originario è attribuito all’architetto Natale Masuccio, autore della celebre Casa Professa a Palermo, mentre il prospetto si deve a Francesco Bonamici.
All’interno, risplendono marmi mischi e stucchi di Bartolomeo Sanseverino, allievo di Giacomo Serpotta. Di particolare pregio la cappella di Sant’Ignazio, opera di Giovanni Biagio Amico nell'abside; l'icona marmorea dell'Immacolata di Ignazio Marabitti; i dipinti del fiammingo Geronimo Gerardi. Attigui alla chiesa sono l’ex collegio e la casa dei Gesuiti, che, a seguito della confisca dei beni da parte dello Stato nel 1866, divennero sede del Regio Liceo e pure del Tribunale.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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