"Insula: la percezione del sensibile": quattro pittrici sarde in mostra a Messina

Una delle opere della mostra "Insula"
Quattro pittrici sarde della generazione nata fra gli anni '70 e '80, la cui produzione ha meglio interpretato la naturale inclinazione della cultura sarda ad intervenire sull'immagine per ricavarne "forme" che dialogano con le proprie radici.
Questo è "Insula: la percezione del sensibile. Archetipi e visioni" un progetto curatoriale realizzato a quattro mani dalla critica d'arte e curatrice Mariateresa Zagone e dall'appassionato d'arte Giovanni Cardillo, in collaborazione con Il circolo di Messina che lo ospita.
Le cagliaritane Silvia Argiolas, Laura Saddi, Silvia Idili e Silvia Mei sono pittrici le cui opere consentono di stabilire un rapporto tutt'altro che casuale con un humus di straordinaria intensità espressiva, nelle quali ogni elemento tende a trasferire intera la propria carica di tensione e di suggestione.
Le artiste si collocano fra le creatrici di miti contemporanei nel momento in cui, terminata la sovversione dell'arcaica società pastorale sarda, l'aspirazione al "moderno" sembra porsi in conflitto irriducibile col passato remoto e recente.
La mostra è visitabile solo su prenotazione dal martedì al venerdì e fino a sabato 4 marzo dalle 18.00 alle 20.00. Gli eventi di venerdì 3 e sabato 4 febbraio sono solo su invito e riservati ai soci.
Questo è "Insula: la percezione del sensibile. Archetipi e visioni" un progetto curatoriale realizzato a quattro mani dalla critica d'arte e curatrice Mariateresa Zagone e dall'appassionato d'arte Giovanni Cardillo, in collaborazione con Il circolo di Messina che lo ospita.
Le cagliaritane Silvia Argiolas, Laura Saddi, Silvia Idili e Silvia Mei sono pittrici le cui opere consentono di stabilire un rapporto tutt'altro che casuale con un humus di straordinaria intensità espressiva, nelle quali ogni elemento tende a trasferire intera la propria carica di tensione e di suggestione.
Le artiste si collocano fra le creatrici di miti contemporanei nel momento in cui, terminata la sovversione dell'arcaica società pastorale sarda, l'aspirazione al "moderno" sembra porsi in conflitto irriducibile col passato remoto e recente.
La mostra è visitabile solo su prenotazione dal martedì al venerdì e fino a sabato 4 marzo dalle 18.00 alle 20.00. Gli eventi di venerdì 3 e sabato 4 febbraio sono solo su invito e riservati ai soci.
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