"Io viu e tu talii" al Re Mida: la storia (tragicomica) di due sorelle segregate in casa
Alessio Spatoliatore e Maria Grazia Saccaro
Il vissuto di due sorelle costrette a vivere nella stessa casa in totale segregazione al fine di fuggire dalle loro rispettive vite e per lo più dall’umanità.
Si intitola "Io viu e tu talii" il nuovo spettacolo che va in scena al Re Mida - Casa Cultura di Palermo: una spassosa pièce in prosa dialettale di e con Alessia Spatoliatore, sul palco insieme a Maria Grazia Saccaro, in programma sabato 12, alle 21.15, e domenica 13 novembre, alle 18.00.
Le due protagoniste vivono meccanismi di difesa di "fidanzata abbandonata" la prima, e una condizione di cecità la seconda.
Lo spettacolo, divertente e riflessivo al tempo stesso, penetra nel modo di pensare delle due donne ancorato a luoghi comuni del "nulla può cambiare", ma è attraverso l’ironia che si evince nei personaggi un limitato senso di responsabilità e la mancanza di coraggio che svela l’ordinaria tendenza a mantenere immutato lo stato di cose.
Vittime di loro stesse, indiscusse protagoniste del nulla, rappresentano il vissuto di quanti fuggono dalle loro rispettive vite non decidendo di mettersi in gioco per conquistare il loro spazio all’interno della società, schiave del gioco costruito dalla loro stessa mente.
È proprio l’inatteso finale a svelare il gioco che le rende schiave di loro stesse.
Si intitola "Io viu e tu talii" il nuovo spettacolo che va in scena al Re Mida - Casa Cultura di Palermo: una spassosa pièce in prosa dialettale di e con Alessia Spatoliatore, sul palco insieme a Maria Grazia Saccaro, in programma sabato 12, alle 21.15, e domenica 13 novembre, alle 18.00.
Le due protagoniste vivono meccanismi di difesa di "fidanzata abbandonata" la prima, e una condizione di cecità la seconda.
Lo spettacolo, divertente e riflessivo al tempo stesso, penetra nel modo di pensare delle due donne ancorato a luoghi comuni del "nulla può cambiare", ma è attraverso l’ironia che si evince nei personaggi un limitato senso di responsabilità e la mancanza di coraggio che svela l’ordinaria tendenza a mantenere immutato lo stato di cose.
Vittime di loro stesse, indiscusse protagoniste del nulla, rappresentano il vissuto di quanti fuggono dalle loro rispettive vite non decidendo di mettersi in gioco per conquistare il loro spazio all’interno della società, schiave del gioco costruito dalla loro stessa mente.
È proprio l’inatteso finale a svelare il gioco che le rende schiave di loro stesse.
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