Viaggio a Donnafugata. Un tour nella Sicilia del Gattopardo
Addiopizzo Travel quest'ottobre propone ai suoi soci una nuova escursione, in collaborazione con il Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, per scoprire una Sicilia ricca di storia e di fascino, la Sicilia del Gattopardo.
Si tratta del primo di due appuntamenti dedicati a questa celebre figura. Per Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Palma di Montechiaro e Santa Margherita di Belice rappresentano le radici feudali della sua famiglia. Palma, la cui storia è intimamente legata a quella dei Tomasi, è la terra degli avi paterni che ancora esprime nei suoi monumenti barocchi la temperie mistica dei suoi fondatori. Santa Margherita è legata invece alla amata figura materna e ai dolci ricordi dell’infanzia felice.
Nel Gattopardo questi due luoghi si fondono in una felice sintesi letteraria e artistica dando luogo all’affascinante mondo di Donnafugata. Da Palermo si arriva a Palma di Montechiaro in circa due ore e mezza.
Nel centro storico di Palma si visitano il monastero benedettino con la deliziosa chiesetta, dove il tempo sembra essersi fermato e dove ancora le monache preparano quegli stessi mandorlati che nel Gattopardo la madre badessa offriva al principe durante le sue visite; il severo palazzo ducale con i suoi soffitti lignei nelle cui decorazioni dipinte si esprime tutto il mondo di valori in cui il Duca Santo si riconosceva; e infine la Chiesa Madre con le sue colonne tozze di marmo rosso citate nel Gattopardo e che conserva nella sagrestia gli antichi registri della città e i ritratti degli antenati di Giuseppe Tomasi e di altre personalità importanti per la terra di Palma.
Pranzo in una trattoria tipica del paese dove si potranno assaporare alcune specialità del luogo. Dopo pranzo si riparte per Santa Margherita dove si arriva in meno di 2 ore. Nel paese si trovano molti luoghi ricordati da Tomasi nei suoi Ricordi d’infanzia e che nel Gattopardo vengono ricreati letterariamente nel palazzo e nel giardino di Donnafugata. La visita al palazzo Filangeri-Cutò, oltre al teatro e al giardino, include un piccolo museo di oggetti tomasiani con la stanza delle cere in cui con effetti multimediali viene rappresentata la vicenda e il significato del romanzo.
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