La salita verso il Semaforo. Alla scoperta del tempio di Israele: escursione a Monte Gallo
Il 25 maggio ecco l'escursione a Monte Gallo: l'itinerario rientra nel programma di iniziative dell'anteprima della "Settimana delle Culture" ed è a cura dell’Osservatorio Outsider Art, Media Partner SicilWord Creative Farm.
Monte Gallo una montagna famosa da tempi antichi, divenuta una riserva naturale regionale della Sicilia, dal 2001. La riserva comprende una area di quasi 586 ettari ed è costituita essenzialmente dal Monte Gallo, un massiccio carbonatico, che termina in un promontorio denominato Capo Gallo, sul quale è situato un importante faro che ne segnala la posizione.
Sulla cima di Capo Gallo svetta il semaforo, un vecchio faro di epoca borbonica del XIX secolo. L’edificio ormai in disuso da anni, si trovava in uno stato di totale abbandono fino a 15 anni fa prima che Israele, l’eremita che lo da allora lo abita, ne facesse la propria dimora e lo trasformasse in un santuario personale.
Israele racconta di aver ricevuto la chiamata da Dio nell’85, allora viveva con la moglie e i figli e lavorava come muratore a Palermo, dove veniva chiamato “u Signuri”, proprio per la sua devozione religiosa. Quindici anni fa ha lasciato tutto si è trasferito nel vecchio semaforo di Capo Gallo, restaurandolo e trasformandolo in luogo di culto e preghiera.
Entrando ci si trova in un vero e proprio tempio completamente ricoperto da mosaici composti da milioni di vetrini trovati per terra e pietrine di montagna incollate sulle pareti e sui pavimenti, che rappresentano disegni geometrici e simboli della religione cristiana, ebraica e musulmana, iscrizioni e colori vivaci, il tutto mescolato in un’unica cultura.
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