"Κοντά" parola greca che significa "avvicinarsi": la mostra di Fabio Modica a Catania

Fabio Modica in posa con una delle sue opere
Il Palazzo della Cultura di Catania accoglie l'arte e le emozioni dell'artista visivo siciliano Fabio Modica con la mostra "Κοντά", curata da Giuseppe Stagnitta: un'esperienza suggestiva che apre al pubblico, alla presenza dell'artista, venerdì 9 giugno alle ore 18.00.
Il focus della mostra, "Riscopriamo il contatto, l'unione tra i frammenti", racchiude il cuore pulsante di questa straordinaria esposizione.
"Κοντά", parola greca che significa "vicino" e "avvicinarsi", incarna la poetica che permea l'intero percorso espositivo, unico e avvolgente come un grande corpo che unisce le singole tele di Modica.
Le grandi pitture rappresentano frammenti di corpi separati, intrappolati entro i confini delle tele stesse, nella speranza di trovare anche un minimo contatto.
Rappresentano soggetti disperati nella ricerca dell'altro, in un tentativo di ricomporre, ingranaggio dopo ingranaggio, un unico grande corpo.
Fabio Modica condivide il suo vissuto, sottolineando come la chiusura abbia cambiato il modo in cui viviamo le relazioni, creando distanze e diffidenza tra le persone.
La mostra diventa un'opportunità per riflettere sulle relazioni digitali a distanza, diventate predominanti durante la pandemia, ma che hanno anche portato all'annullamento delle relazioni interpersonali e all'aggressività nell'ambito virtuale.
La mostra resta visitabile fino al 10 agosto, da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 19.00 e domenica e festivi dalle 9.00 alle 13.00.
Il focus della mostra, "Riscopriamo il contatto, l'unione tra i frammenti", racchiude il cuore pulsante di questa straordinaria esposizione.
"Κοντά", parola greca che significa "vicino" e "avvicinarsi", incarna la poetica che permea l'intero percorso espositivo, unico e avvolgente come un grande corpo che unisce le singole tele di Modica.
Le grandi pitture rappresentano frammenti di corpi separati, intrappolati entro i confini delle tele stesse, nella speranza di trovare anche un minimo contatto.
Rappresentano soggetti disperati nella ricerca dell'altro, in un tentativo di ricomporre, ingranaggio dopo ingranaggio, un unico grande corpo.
Fabio Modica condivide il suo vissuto, sottolineando come la chiusura abbia cambiato il modo in cui viviamo le relazioni, creando distanze e diffidenza tra le persone.
La mostra diventa un'opportunità per riflettere sulle relazioni digitali a distanza, diventate predominanti durante la pandemia, ma che hanno anche portato all'annullamento delle relazioni interpersonali e all'aggressività nell'ambito virtuale.
La mostra resta visitabile fino al 10 agosto, da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 19.00 e domenica e festivi dalle 9.00 alle 13.00.
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