"L'Anima buona del Sezuan": l'opera di Daniele Gonciaruk in scena al Teatro Coppola
Torna dopo anni di assenza sui palcoscenici italiani il capolavoro di Bertolt Brecht "L’Anima buona del Sezuan", del regista messinese Daniele Gonciaruk al Teatro Coppola di Catania. Il regista, di padre russo e madre siciliana, ha guidato per sei lunghi mesi un manipolo di 10 allievi attori attraverso il teatro epico dell’autore tedesco partorendo infine una particolare messa in scena.
"L’Anima buona del Sezuan", considerato uno dei più grandi capolavori di Bertolt Brecht, è anche uno dei testi meno rappresentati in Italia. Brecht parla a tutta l’umanità quello che vive nel Sezuan, la città cinese dove è ambientata la storia che forse non è a tutti nota: in questa contea semi immaginaria dall’autore e devastata dalla miseria e dalla disperazione giungono tre dei, in pellegrinaggio per il paese alla ricerca di qualche anima buona.
Dopo aver viaggiato a lungo senza averne trovata una incontrano Shen Te, una prostituta, che accorda loro un ricovero per la notte, grazie anche all’intercessione di Wang, un acquaiolo, amico della ragazza. Per ricompensarla dell’ospitalità, gli dei le regalano mille dollari d’argento con i quali Shente comprerà una tabaccheria e avrà la possibilità di cambiare la sua vita. Tuttavia gli dei la salutano con una promessa da mantenere: continuare a praticare la sua bontà. Non appena aperto il suo negozio, la povera Shen Te, si ritrova a dover affrontare uno sciame di parassiti e di postulanti, di falsi e veri bisognosi. A complicare la situazione interviene l’amore.
"L’Anima buona del Sezuan", considerato uno dei più grandi capolavori di Bertolt Brecht, è anche uno dei testi meno rappresentati in Italia. Brecht parla a tutta l’umanità quello che vive nel Sezuan, la città cinese dove è ambientata la storia che forse non è a tutti nota: in questa contea semi immaginaria dall’autore e devastata dalla miseria e dalla disperazione giungono tre dei, in pellegrinaggio per il paese alla ricerca di qualche anima buona.
Dopo aver viaggiato a lungo senza averne trovata una incontrano Shen Te, una prostituta, che accorda loro un ricovero per la notte, grazie anche all’intercessione di Wang, un acquaiolo, amico della ragazza. Per ricompensarla dell’ospitalità, gli dei le regalano mille dollari d’argento con i quali Shente comprerà una tabaccheria e avrà la possibilità di cambiare la sua vita. Tuttavia gli dei la salutano con una promessa da mantenere: continuare a praticare la sua bontà. Non appena aperto il suo negozio, la povera Shen Te, si ritrova a dover affrontare uno sciame di parassiti e di postulanti, di falsi e veri bisognosi. A complicare la situazione interviene l’amore.
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