L’Educatorio Carolino per nobili zitelle: le visite all'educandato "Maria Adelaide" di Palermo

Educandato Statale Maria Adelaide di Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
Già nella prima metà del Settecento il Real Educandato sorgeva fuori dalle antiche mura, lungo lo stradone di Monreale. Le suore di san Francesco di Sales presero a censo un terreno dai Padri Minimi: il monastero fu inaugurato nel 1738, progettato dal religioso domenicano Cosimo Agnetta, edificio massiccio, a pianta quadrata, sviluppato attorno a un cortile centrale, con tre ordini di finestre.
Dentro nasconde tesori come la chiesa del Marvuglia che dal 1776 fu aperta al culto (e una cripta delle monache con una tomba che ha tutta una storia). Nel 1779 Ferdinando III di Borbone decreta che il monastero ospiti venti “nobili zitelle”, ma povere, alle quali venga impartita un’educazione “morale e manuale atta a farne delle donne di buon senso e virtuose”.
Ma monache e istituzioni sono in conflitto: nel 1840 il governo borbonico decide la divisione tra il monastero, che rimane nella parte antica, e l’educandato nella nuova ala simmetrica – anch’essa del Marvuglia – che dal 1863 sarà intitolato alla regina Maria Adelaide di Savoia.
Si dovrà aspettare il 1888 per la separazione definitiva, e un restauro complessivo che regala all’educandato un refettorio Liberty con piastrelle napoletane Lambrì, e una sala-teatro decorata da Rocco Lentini. Una curiosa biblioteca “di formazione” in 6000 volumi permette di scoprire le regole dell’“educazione femminile”.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
Già nella prima metà del Settecento il Real Educandato sorgeva fuori dalle antiche mura, lungo lo stradone di Monreale. Le suore di san Francesco di Sales presero a censo un terreno dai Padri Minimi: il monastero fu inaugurato nel 1738, progettato dal religioso domenicano Cosimo Agnetta, edificio massiccio, a pianta quadrata, sviluppato attorno a un cortile centrale, con tre ordini di finestre.
Dentro nasconde tesori come la chiesa del Marvuglia che dal 1776 fu aperta al culto (e una cripta delle monache con una tomba che ha tutta una storia). Nel 1779 Ferdinando III di Borbone decreta che il monastero ospiti venti “nobili zitelle”, ma povere, alle quali venga impartita un’educazione “morale e manuale atta a farne delle donne di buon senso e virtuose”.
Ma monache e istituzioni sono in conflitto: nel 1840 il governo borbonico decide la divisione tra il monastero, che rimane nella parte antica, e l’educandato nella nuova ala simmetrica – anch’essa del Marvuglia – che dal 1863 sarà intitolato alla regina Maria Adelaide di Savoia.
Si dovrà aspettare il 1888 per la separazione definitiva, e un restauro complessivo che regala all’educandato un refettorio Liberty con piastrelle napoletane Lambrì, e una sala-teatro decorata da Rocco Lentini. Una curiosa biblioteca “di formazione” in 6000 volumi permette di scoprire le regole dell’“educazione femminile”.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
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