L'indimenticato capolavoro di David Lynch: "Velluto Blu" sul grande schermo del Rouge et Noir

"Velluto Blu" di David Lynch
Lunedì 3 giugno sul grande schermo arriva "Velluto Blu" ("Blue Velvet"), pellicola a metà tra noir e thriller e in uno stato di tensione costante in cui il regista gioca al ribaltamento dei canoni tradizionali dei generi: via gli elementi consueti che alimentano il mistero, via la nebbia, la pioggia, il fumo, la metropoli.
Lo stesso Lynch svelò l'insolita genesi del film. A monte, infatti, non c'era una sceneggiatura definita bensì un susseguirsi di idee, intuizioni e guizzi d'autore che in modo disturbante e spesso (almeno apparentemente) sconnesso hanno poi dato vita all'intreccio.
Lo scenario della storia è l'accogliente cittadina di Lumberton, pregna della quiete borghese della tipica provincia americana.
Ed è proprio qui, dove meno te lo aspetti, che può iniziare a prendere vita l'incubo: sotto una facciata di monotonia e serenità alberga un sottobosco notturno fatto di perversione, violenza, corruzione, ipocrisia e follia.
Protagonista è un giovane annoiato che gioca a fare il detective, interpretato da quel Kyle MacLachlan che resterà nella storia con "I segreti di Twin Peaks", e che si ritrova coinvolto in un pericoloso vortice tra Dorothy, una cantante di nightclub interpretata da una sensuale Isabella Rossellini, e Frank, un malavitoso psicopatico, interpretato da Dennis Hopper.
La storia si apre con il misterioso ritrovamento di un orecchio reciso e abbandonato in un campo. È questo l’elemento di trapasso, lo "stargate" verso una dimensione altra e insidiosa.
Languida e opprimente nel film la colonna sonora di Angelo Badalamenti, alla prima di una lunga e proficua collaborazione con Lynch, alla quale si aggiunge l'indimenticabile "Blue Velvet" di Bobby Vinton, interpretata da Dorothy sul palcoscenico del night.
La proiezione in lingua originale è preceduta alle 20.30 dalla presentazione Francesco Armato ed Emilien Gür.
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