L'indovina contro i mariti fedifraghi: a Marsala le visite alla chiesa di San Giovanni e all'antro della Sibilla

L'antro della Sibilla a Marsala
In via eccezionale, e solo su prenotazione, apre le porte la Chiesa di San Giovanni Battista con l'antro della Sibilla: ci si rivolgeva alla Sibilla come a un’indovina della buona ventura, perciò le mogli chiedevano notizie sui mariti fedifraghi, le giovinette sui presunti fidanzati.
Fatto sta che la leggenda della Sibilla che viveva sotto la chiesa di San Giovanni Battista è antichissima, ne parlano Diodoro e Plinio. Invece della chiesa si hanno notizie da fine Trecento. L’ipogeo esiste, con affreschi bellissimi e una fonte alimentata da una sorgente, come battistero.
Nel 1555 viene demolita dagli spagnoli perché ruderi e pietre servivano per la costruzione del Baluardo del Bottino (o Vega, dal nome del Vicerè). Ma appena vent’anni dopo i marsalesi si autotassarono per ricostruire San Giovanni e affidarla ai padri Basiliani.
Oggi è un rettangolo allungato, con un pavimento di maioliche (bianche, gialle, verdi e nere). Sopra l’altare, una statua di marmo di San Giovanni Battista attribuita ad Antonello Gagini. Il portale manieristico proviene dalla chiesa di sant’Andrea.
A Marsala sono 21 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Marsala, al costo di 15 euro.
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