"L'inganno": a Enna il teatro civile e di educazione alla legalità di Alessandro Gallo
È in corso la Stagione 2019/2020 del Teatro Garibaldi di Enna intitolata "Un teatro per la città" organizzata dall'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Di Pietro e curata da Franz Cantalupo, Lorenza Denaro ed Emanuele Primavera.
La stagione teatrale prosegue sabato 29 febbraio con "L'inganno", lo spettacolo di e con Alessandro Gallo, tratto da una storia vera e finalista al "Premio Scenario 2019". L'autore continua la sua strada verso la narrazione dell'educazione criminale: partendo dal suo vissuto disegna, con ironia, rabbia e dolore i volti di una Napoli madre-coraggio che si scontra, quotidianamente, contro il peso claustrofobico di un familismo che trasforma la bellezza dei vincoli solidali tra famiglie in comportamenti omertosi, in silenzi e sguardi dalle sfumature mafiose.
Il legame di sangue diventa così un vincolo, una cerniera arrugginita che ostacola l'ingresso di un qualcosa o di un qualcuno, uomo o divino che sia, che ne voglia riscrivere un cambiamento. Una biografia che si annoda tra due dimensioni nelle quali il protagonista è costretto a muoversi con parsimonia: la dimensione narrativa, che si affida all'esercizio democratico della denuncia contro le mafie, e una dimensione onirica di contatto e di scontro con un piccolo branco di corpi che ne vorranno impedire la narrazione stessa.
La stagione teatrale prosegue sabato 29 febbraio con "L'inganno", lo spettacolo di e con Alessandro Gallo, tratto da una storia vera e finalista al "Premio Scenario 2019". L'autore continua la sua strada verso la narrazione dell'educazione criminale: partendo dal suo vissuto disegna, con ironia, rabbia e dolore i volti di una Napoli madre-coraggio che si scontra, quotidianamente, contro il peso claustrofobico di un familismo che trasforma la bellezza dei vincoli solidali tra famiglie in comportamenti omertosi, in silenzi e sguardi dalle sfumature mafiose.
Il legame di sangue diventa così un vincolo, una cerniera arrugginita che ostacola l'ingresso di un qualcosa o di un qualcuno, uomo o divino che sia, che ne voglia riscrivere un cambiamento. Una biografia che si annoda tra due dimensioni nelle quali il protagonista è costretto a muoversi con parsimonia: la dimensione narrativa, che si affida all'esercizio democratico della denuncia contro le mafie, e una dimensione onirica di contatto e di scontro con un piccolo branco di corpi che ne vorranno impedire la narrazione stessa.
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