L'opera di Mario Cassisa nella mostra antologica "Il labirinto della memoria"
Opera visibile all'interno della mostra
La mostra antologica “Il Labirinto della Memoria" - realizzata dalla Fondazione Orestiadi in collaborazione con il Museo d’ arte contemporanea - Centro Culturale – Oratorio San Rocco di Trapani, con il sostegno della Cooperativa svizzera BG Zurlinden - ripercorre l’opera di Mario Cassisa, artista poliedrico e cosmopolita, dalle prime opere degli anni ‘60 alle ultime del 2007, realizzate a Trapani.
Il percorso espositivo propone oltre alle pitture anche i suoi biblio quadri, i libri d'artista e le sculture in bronzo. La mostra e il catalogo giungono alla fine di un certosino lavoro di catalogazione e inventariazione della produzione artistica di Mario Cassisa, operata da Serena Kiefer e Rita Ernst, grazie al contributo di BG Zurlinden (Zurigo).
L’opera di Mario Cassisa, che è strettamente legata al tentativo di oltrepassare i confini e dissolvere le categorie artistiche, difficilmente si colloca in schemi prestabiliti.
La mostra, come scrive in catalogo Fabio De Chirico, è un’occasione importante per guardare alla produzione dell’artista nell’insieme e offre una opportunità per ripensare a questi lavori con una visione inedita, nell’intento di restituire la figura e l'opera di un artista rimasto ai bordi, ma che non finisce di stupire e di affascinare per l’infinita varietà dei racconti che riesce ad evocare, che riesce ad emozionare senza lasciare spazio a ogni sorta di ambiguità, perché è riuscito pienamente nell'istanza di far confluire la sua vita nelle opere, poetiche testimoni al di là del tempo.
Il percorso espositivo propone oltre alle pitture anche i suoi biblio quadri, i libri d'artista e le sculture in bronzo. La mostra e il catalogo giungono alla fine di un certosino lavoro di catalogazione e inventariazione della produzione artistica di Mario Cassisa, operata da Serena Kiefer e Rita Ernst, grazie al contributo di BG Zurlinden (Zurigo).
L’opera di Mario Cassisa, che è strettamente legata al tentativo di oltrepassare i confini e dissolvere le categorie artistiche, difficilmente si colloca in schemi prestabiliti.
La mostra, come scrive in catalogo Fabio De Chirico, è un’occasione importante per guardare alla produzione dell’artista nell’insieme e offre una opportunità per ripensare a questi lavori con una visione inedita, nell’intento di restituire la figura e l'opera di un artista rimasto ai bordi, ma che non finisce di stupire e di affascinare per l’infinita varietà dei racconti che riesce ad evocare, che riesce ad emozionare senza lasciare spazio a ogni sorta di ambiguità, perché è riuscito pienamente nell'istanza di far confluire la sua vita nelle opere, poetiche testimoni al di là del tempo.
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