L’ossario dei monaci e il livello dell’alluvione: a Modica la visita al chiostro e alla cripta dell’ex convento di San Domenico
La cripta del convento di San Domenico a Modica
Fino a un secolo fa era la quarta città della Sicilia per numero di abitanti e importanza politica, “Regnum in regno”, capitale della Contea che corrispondeva quasi all’attuale territorio di Ragusa. Modica è tutta da scoprire: un viaggio lungo quindici tappe, per la seconda edizione de "Le Vie dei Tesori", che si svolge nei tre weekend dal 4 al 20 ottobre.
Dall’atrio dell’ex convento di San Domenico, su uno dei due lati, si scende nella cripta sotterranea (del Seicento), scoperta da Giovanni Modica Scala a metà Novecento, con un ossario che contiene i resti dei frati Domenicani che vi erano seppelliti, e che lascia intravedere tracce di affreschi. Ospita 22 loculi verticali, dove i corpi erano sistemati in piedi, sostenuti a livello della testa; i loculi sono ornati da affreschi di teschi e simboli del potere temporale.
La memoria della città rivive, in questo luogo, simbolo della storia religiosa e politica di Modica. Viene rievocata, oltre che con l’impianto architettonico, anche con piccoli dettagli curiosi come un pilastro dorico del chiostro sul quale campeggia un’iscrizione. La dicitura ricorda l’alluvione del 1902 e il livello pericoloso raggiunto dall’acqua.
A Modica sono 15 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è parzialmente accessibile ai disabili.
Dall’atrio dell’ex convento di San Domenico, su uno dei due lati, si scende nella cripta sotterranea (del Seicento), scoperta da Giovanni Modica Scala a metà Novecento, con un ossario che contiene i resti dei frati Domenicani che vi erano seppelliti, e che lascia intravedere tracce di affreschi. Ospita 22 loculi verticali, dove i corpi erano sistemati in piedi, sostenuti a livello della testa; i loculi sono ornati da affreschi di teschi e simboli del potere temporale.
La memoria della città rivive, in questo luogo, simbolo della storia religiosa e politica di Modica. Viene rievocata, oltre che con l’impianto architettonico, anche con piccoli dettagli curiosi come un pilastro dorico del chiostro sul quale campeggia un’iscrizione. La dicitura ricorda l’alluvione del 1902 e il livello pericoloso raggiunto dall’acqua.
A Modica sono 15 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è parzialmente accessibile ai disabili.
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