La chiesa delle orfanelle chiusa da trent'anni: ad Acireale apre alle visite la chiesa di Santa Venera
La statua di Santa Venera di Acireale
Campanili, palazzi nobiliari, aree archeologiche, chiese nascoste e cripte affrescate: a Marsala approda la manifestazione "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento). Una città che va scoperta dai cunicoli alle terrazze sul mare, fino a musei inediti con le loro collezioni.
Nell’antica zona di Ferrarelli o Scavarello esisteva l’imponente complesso del Conservatorio delle Vergini, fondato il 23 gennaio 1704 e completato nel 1728, luogo di ricovero e istruzione delle giovani orfane ospitate fino alla pubertà, quando ricevevano una dote di 20 onze: potevano scegliere il convento o il matrimonio. Fu dedicato a Santa Venera – patrona di Acireale – come la chiesa, costruita nel 1722.
La chiesa nacque grazie al lascito testamentario del sacerdote Paolo Modò dell’11 giugno 1727, cui si aggiunsero le donazioni dei cittadini di Acireale. La facciata con tre portali farebbe supporre un interno a tre navate, ma in realtà è di forma ellittica con un ciclo di sedici pannelli in stucco di Gioacchino Gianforma e del figlio Giuseppe, una delle più importanti famiglie di artisti dello stucco siciliani.
È chiusa al pubblico da oltre trent’anni. La chiesa accoglie un importante quadro dei fratelli Giuseppe e Francesco Vaccaro, “La predica di Santa Venera”, del 1851: l’opera si ricollega idealmente alla mostra “L’iconografia acese di Santa Venera – Santa tutelar padrona” che si trova – durante il Festival – al Museo Diocesano, anch’esso visitabile.
Ad Acireale sono 10 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo ad Acireale, al costo di 25 euro.
Nell’antica zona di Ferrarelli o Scavarello esisteva l’imponente complesso del Conservatorio delle Vergini, fondato il 23 gennaio 1704 e completato nel 1728, luogo di ricovero e istruzione delle giovani orfane ospitate fino alla pubertà, quando ricevevano una dote di 20 onze: potevano scegliere il convento o il matrimonio. Fu dedicato a Santa Venera – patrona di Acireale – come la chiesa, costruita nel 1722.
La chiesa nacque grazie al lascito testamentario del sacerdote Paolo Modò dell’11 giugno 1727, cui si aggiunsero le donazioni dei cittadini di Acireale. La facciata con tre portali farebbe supporre un interno a tre navate, ma in realtà è di forma ellittica con un ciclo di sedici pannelli in stucco di Gioacchino Gianforma e del figlio Giuseppe, una delle più importanti famiglie di artisti dello stucco siciliani.
È chiusa al pubblico da oltre trent’anni. La chiesa accoglie un importante quadro dei fratelli Giuseppe e Francesco Vaccaro, “La predica di Santa Venera”, del 1851: l’opera si ricollega idealmente alla mostra “L’iconografia acese di Santa Venera – Santa tutelar padrona” che si trova – durante il Festival – al Museo Diocesano, anch’esso visitabile.
Ad Acireale sono 10 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo ad Acireale, al costo di 25 euro.
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