La chiesa medievale e la torre che svettano sulla Vucciria: visite alla Chiesa e torre di Sant'Antonio Abate di Palermo
La chiesa di Sant'Antonio Abate in via Roma a Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
Dall’alto domina via Roma e il mercato della Vucciria. Della chiesa di Sant’Antonio Abate si hanno notizie già dal 1220. Più volte restaurata e rimaneggiata, nel 1823 fu gravemente danneggiata dal terremoto.
Venne recuperata, ma solo agli inizi del 1900, dopo l’apertura di via Roma, vide luce e fu liberata dagli edifici circostanti che, per secoli, l’avevano soffocata. Si rese necessario collegarla al livello della strada, che risultò molto più basso, con una gradinata davanti alla quale fu posta un’edicola con l’immagine dell’Ecce Homo, molto venerata.
L’interno, a croce greca, custodisce opere di Serenario, Bagnasco, Gagini e dello Zoppo di Gangi. Accanto alla chiesa è ancora in piedi la torre civica innalzata nel 1302, per volere della potente famiglia Chiaramonte, con la campana “pretoria”, usata dal Senato cittadino per convocare il popolo.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti e non è accessibile ai disabili.
Dall’alto domina via Roma e il mercato della Vucciria. Della chiesa di Sant’Antonio Abate si hanno notizie già dal 1220. Più volte restaurata e rimaneggiata, nel 1823 fu gravemente danneggiata dal terremoto.
Venne recuperata, ma solo agli inizi del 1900, dopo l’apertura di via Roma, vide luce e fu liberata dagli edifici circostanti che, per secoli, l’avevano soffocata. Si rese necessario collegarla al livello della strada, che risultò molto più basso, con una gradinata davanti alla quale fu posta un’edicola con l’immagine dell’Ecce Homo, molto venerata.
L’interno, a croce greca, custodisce opere di Serenario, Bagnasco, Gagini e dello Zoppo di Gangi. Accanto alla chiesa è ancora in piedi la torre civica innalzata nel 1302, per volere della potente famiglia Chiaramonte, con la campana “pretoria”, usata dal Senato cittadino per convocare il popolo.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti e non è accessibile ai disabili.
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