La chiesa rupestre e il culto cinquecentesco: le visite alla Chiesa del Calvario di Scicli
Chiesa del Calvario di Scicli
Secondo l'Unesco Scicli è "un capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca". Solenne e accogliente insieme, è un inno alla qualità della vita. Tra le meraviglie della città "Le Vie dei Tesori", a Scicli per la sua seconda edizione, nei weekend dal 4 al 20 ottobre, propone un viaggio in tredici tappe, denso di echi storici e letterari. Chiese barocche, palazzi sontuosi, musei.
Lungo le scalinate scavate nella roccia, che si inerpicano per il colle della Croce, sorge una delle piccole chiese rupestri che punteggiano la cittadina di Scicli, la cui storia è legata al vicino convento francescano. Sui battenti del portone d’ingresso sono rappresentati chiodi, martello, tenaglia, lancia, scala: simboli della Passione di Cristo alla quale è dedicata, infatti, la chiesetta.
Lo stesso tema ricorre sulla tela che qui si venera. L’interno è austero e suggestivo. Visitandola si scoprono tracce delle pitture, che un tempo rivestivano le pareti, con una predominanza di colori rosso, giallo e blu; ma anche i bassorilievi del paliotto che riproduce la Pietà e le sculture dell’altare rivelano un culto praticato almeno sin dagli inizi del Cinquecento.
A Scicli sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
Lungo le scalinate scavate nella roccia, che si inerpicano per il colle della Croce, sorge una delle piccole chiese rupestri che punteggiano la cittadina di Scicli, la cui storia è legata al vicino convento francescano. Sui battenti del portone d’ingresso sono rappresentati chiodi, martello, tenaglia, lancia, scala: simboli della Passione di Cristo alla quale è dedicata, infatti, la chiesetta.
Lo stesso tema ricorre sulla tela che qui si venera. L’interno è austero e suggestivo. Visitandola si scoprono tracce delle pitture, che un tempo rivestivano le pareti, con una predominanza di colori rosso, giallo e blu; ma anche i bassorilievi del paliotto che riproduce la Pietà e le sculture dell’altare rivelano un culto praticato almeno sin dagli inizi del Cinquecento.
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