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La facciata di un edificio diventa opera d'arte: a Palermo nasce "#Fake", la mostra di De Filippi

  • Ares Consorzio Universitario, Via Maqueda 453 - Palermo - Vedi mappa
  • Dal 1 al 20 luglio 2020 (evento concluso)
  • Visitabile tutti i giorni
  • Gratuito
Balarm
La redazione

#Fake 3, opera dedicata all’emergenza sanitaria da Covid-19 di Giampaolo De Filippi

In un momento in cui la sete di verità s'impone prepotentemente, a Palermo, sulla facciata di un palazzo di via Maqueda 453, presso Ares Consorzio Universitario (di fronte al teatro Massimo), viene allestita dal primo al 20 luglio l'esposizione dell'artista Giampaolo De Filippi, dal titolo "#Fake".

Fake è fingersi qualcun altro, mascherare il reale, attribuire comportamenti sconvenienti a persone note usandole come grimaldello per violare dati personali e opinioni, con la complicità della scarsa propensione umana a sviluppare, se non altro per autodifesa, un pensiero critico, riflessivo e approfondito.

Fake è una sorta di evoluzione della truffa, e la pittura è l'arte della finzione per antonomasia: un'immagine dipinta, per quanto la mano sia tecnicamente impeccabile è sempre e comunque utile a sostenere un unico punto di vista che poi si moltiplica magicamente nello sguardo di chi la osserva.

Sembrerebbe quasi che l'artista voglia ammonire l'osservatore due volte, la prima rispetto al suo stesso lavoro che sceglie di restituire, non a caso, ad un fruitore eterogeneo, casualmente coinvolto, collocando le tele fuori dai luoghi deputati ad accoglierle e poi proponendo come oggetto della sua ricerca proprio i soggetti di fake news che lascia però liquefare sotto il gocciolamento, ricorrente nelle sue opere, per sottolinearne caducità, provvisorietà e vaghezza. 
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Quella goccia che attraversa a tutto campo la tela è il segno del ribaltamento del senso originario dell'immagine ma anche dell'intento dichiarato: sollecitare la curiosità per trasformarla in conoscenza e discernimento. Nella realtà invece ciò che è falso assurge alla vetta delle classifiche dell'informazione, la diffamazione diventa notizia e arma di distrazione di massa. 

La prima opera fake è ispirata alla vicenda di Carola Rackete, comandante della Sea Watch 3, che vede il padre Ekkehart Rackete come un mercante di armi e sua figlia una terrorista travestita da attivista..

Ma neanche gli artisti più popolari e amati dal pubblico scampano all'infamia: la seconda opera fake sfrutta la popolarità di Jovanotti. Un esempio eclatante di truffa in rete, di trading a suon di bitcoin, che cerca d'innescare l'emulazione, allo scopo di favorire le speculazioni del mercato in criptovaluta.

E dulcis in fundo, la terza opera fake è dedicata all'emergenza sanitaria scatenata dal Covid-19. La mascherina diventa simbolo e protagonista di una tempesta di notizie, delle quali difficilmente riusciremo a comprenderne l'effettiva fondatezza e per alcune anche il reale senso. 
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