La forza dei "Primitivi" in mostra a Palermo: le innovative opere al Martha

Dettaglio dell'opera "Giungla" di Francesco Costantino
In occasione della 20esima "Giornata del Contemporaneo", il 12 ottobre alle 18.00 MARTHA - Music ART House Academy inaugura la mostra intitolata "Primitivi" di Francesco Costantino e Vito Stassi, curata da Vito Chiaramonte e Martina Martire.
Gli artisti organizzano in un testo unico le diverse tensioni che attraversano le proprie opere.
Quello che si crea è uno spazio senza coordinate e tematiche prestabilite, attraversato dalla forza innata dei primitivi, pietra filosofale di tanta parte del Novecento, ma anche segnato dai maestri del Quattrocento traslati in una specie di morgana di volta in volta gentile, beffarda, tenera, ingenua.
Dove Stassi affronta l'illusione con l'immediatezza del gesto, in una sorta di allucinazione che può somigliare alla radiografia praticata su una tavola del Trecento, Costantino lavora per sovrapposizioni che, come nelle stratificazioni rupestri, non cancellano ma inglobano.
Il suo gusto innato per la composizione veloce, immediata, cromaticamente carica (Costantino vanta trascorsi come artista clandestino di graffiti) a volte incontra il dominio incorrotto della natura o di una natura morta.
Stassi, invece, con la guida del disegno spontaneo, mette in scena volti e sguardi che sono come veli trasparenti e leggeri, apparizioni memoriali o autoritratti sotto mentite spoglie.
Così, l'impulso verso ciò che è ancestrale e infantile può creare poco a poco un mondo popolato di idoli, di feticci, di simboli e di cose, semplici cose, elementari come un disegno o come un ricordo spontaneo, tutte misteriosamente eloquenti.
L'evento è patrocinato dal Comune di Palermo.
Gli artisti organizzano in un testo unico le diverse tensioni che attraversano le proprie opere.
Quello che si crea è uno spazio senza coordinate e tematiche prestabilite, attraversato dalla forza innata dei primitivi, pietra filosofale di tanta parte del Novecento, ma anche segnato dai maestri del Quattrocento traslati in una specie di morgana di volta in volta gentile, beffarda, tenera, ingenua.
Dove Stassi affronta l'illusione con l'immediatezza del gesto, in una sorta di allucinazione che può somigliare alla radiografia praticata su una tavola del Trecento, Costantino lavora per sovrapposizioni che, come nelle stratificazioni rupestri, non cancellano ma inglobano.
Il suo gusto innato per la composizione veloce, immediata, cromaticamente carica (Costantino vanta trascorsi come artista clandestino di graffiti) a volte incontra il dominio incorrotto della natura o di una natura morta.
Stassi, invece, con la guida del disegno spontaneo, mette in scena volti e sguardi che sono come veli trasparenti e leggeri, apparizioni memoriali o autoritratti sotto mentite spoglie.
Così, l'impulso verso ciò che è ancestrale e infantile può creare poco a poco un mondo popolato di idoli, di feticci, di simboli e di cose, semplici cose, elementari come un disegno o come un ricordo spontaneo, tutte misteriosamente eloquenti.
L'evento è patrocinato dal Comune di Palermo.
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