La mancata cattedrale dedicata al santo di Bari: alla scoperta della Chiesa e cripta di San Nicola
Chiesa di San Nicola di Trapani
La città di Trapani ha deciso di partecipare alla sua prima edizione de "Le Vie dei Tesori", ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre.
Diciannove siti, per iniziare, soprattutto chiese, ma anche torri, palazzi, cappelle, biblioteche segrete, sulle tracce dell’antico ghetto.
Ogni venerdì, sabato e domenica sarà possibile visitare la Chiesa e cripta di San Nicola. Anche questa è una delle più vetuste chiese della città, eretta da un generale dell’imperatore Giustiniano, nel 536. Ricostruita e restaurata più volte, nel XIV secolo fu dedicata a san Nicola di Bari, probabilmente dalla potente famiglia Chiaramonte che vi fece realizzare la cappella del santo.
L’aspetto attuale risale al 1749, quando l'architetto Giovanni Biagio Amico fu incaricato dell'ampliamento della pianta, asimmetrica e a croce latina. Nel 1844 la chiesa fu in corsa, insieme a San Pietro e a San Lorenzo, per il rango di cattedrale che però non ottenne. Tra le pregevoli opere, spicca un trittico marmoreo raffigurante Cristo tra i santi Nicolò e Pietro, del 1560, attribuito ad Antonino Gagini. La cripta, sotto l’altare maggiore, mostra l'antico metodo di inumazione dei religiosi.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
Diciannove siti, per iniziare, soprattutto chiese, ma anche torri, palazzi, cappelle, biblioteche segrete, sulle tracce dell’antico ghetto.
Ogni venerdì, sabato e domenica sarà possibile visitare la Chiesa e cripta di San Nicola. Anche questa è una delle più vetuste chiese della città, eretta da un generale dell’imperatore Giustiniano, nel 536. Ricostruita e restaurata più volte, nel XIV secolo fu dedicata a san Nicola di Bari, probabilmente dalla potente famiglia Chiaramonte che vi fece realizzare la cappella del santo.
L’aspetto attuale risale al 1749, quando l'architetto Giovanni Biagio Amico fu incaricato dell'ampliamento della pianta, asimmetrica e a croce latina. Nel 1844 la chiesa fu in corsa, insieme a San Pietro e a San Lorenzo, per il rango di cattedrale che però non ottenne. Tra le pregevoli opere, spicca un trittico marmoreo raffigurante Cristo tra i santi Nicolò e Pietro, del 1560, attribuito ad Antonino Gagini. La cripta, sotto l’altare maggiore, mostra l'antico metodo di inumazione dei religiosi.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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