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"La scoperta dell'antica Ippana sulla Montagna dei Cavalli di Prizzi": l'incontro a Palazzo Ajutamicristo

A Palazzo Ajutamicristo si parla dell'antica Ippana sulla Montagna dei Cavalli di Prizzi. Intervengono gli archeologi Stefano Vassallo, Lucina Gandolfo e Monica Chiovaro.

Il sito di Montagna dei Cavalli (l’antica Ippana) situato nel cuore dei Monti Sicani, non distante dalle sorgenti del fiume Sosio, costituisce uno dei centri archeologici della Sicilia occidentale più significativo e interessante, grazie anche alle intense ricerche sul terreno svolte dalla Soprintendenza di Palermo. Ubicata su un erto massiccio calcareo, con pareti rocciose a strapiombo sulle sottostanti vallate, esso fu sede di una grande città nata in età arcaica, nel VI sec. a.C., ma fiorita soprattutto nella prima età ellenistica, tra la metà del IV e la metà del III sec.a.C.

Gli scavi hanno consentito di localizzare le parti principali dell’antica città, le necropoli, le fortificazioni e l’acropoli, mettendo in luce i resti di un teatro greco, solo parzialmente esplorato, che offrono una straordinaria testimonianza della più antica fase della stagione dei teatri di pietra siciliani. Il sito è stato identificato con l’antica città di Ippana, uno degli abitati più importanti dell’area dell’”eparchia punica”, quella vasta porzione di Sicilia Occidentale che ricadeva, tra IV e metà III sec. a.C. sotto il controllo politico di Cartagine. Ippana, centro strategico nella viabilità di questa parte dell’isola, lungo l’antica strada Palermo/Agrigento, fu conquistata dai Romani nel 258 a.C., nel corso degli eventi della Prima Guerra Punica e in seguito abbandonata.

L’identificazione del centro di Montagna dei Cavalli, con la città di Ippana, ricordata dallo storico Polibio, è stata resa possibile grazie anche alle ricerche numismatiche e in particolare al rinvenimento di monete della zecca di Ippana che attestano, insieme ad una ricca serie di oreficerie, l’elevato livello culturale ed economico raggiunto da questo abitato nella prima età ellenistica. A Prizzi da anni è aperto al pubblico un piccolo museo archeologico che illustra i risultati degli scavi realizzati a Montagna dei Cavalli attraverso pannelli didattici e alcune vetrine dove sono esposti alcuni dei materiali più significativi rinvenuti nell’abitato e nella necropoli occidentale.

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