"La terra gira e non cade": a Palazzo Ziino la personale di pittura di Sonny Insinna

"La terra gira e non cade" (di Sonny Insinna)
Queste le parole usate da Laura Francesca di Trapani, curatrice della mostra e autrice del testo critico di presentazione de "La terra gira e non cade", mostra personale di pittura dell’artista palermitano Sonny Insinna.
Organizzata e prodotta dall’Associazione Onlus Stupendamente, l’esposizione è visitabile dal 6 dicembre (inaugurazione alle 16.00) fino a giovedì 21 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 alle 18.30, sabato e domenica dalle 8.00 alle 14.00.
All’interno della Sala Mostre dello storico Palazzo Ziino, sono esposte trenta opere realizzate, con tecnica inchiostro e olio, tra il 2018 ad oggi.
Un percorso artistico che è racconto fluido che vuole invece essere per lo spettatore un "contenitore" in cui immergersi stabilendo un contatto con l’opera d’arte, danzando nel ritmo della creazione tra le luci e le ombre di cui l’essere umano è composto.
Insinna mette in scena un regno intimo e profondo, invitandoci a scrutare dentro noi stessi e oltre le superfici visibili.
I soggetti scelti, Uomini e Animali, si osservano distanziati. Il titolo evocativo "La terra gira e non cade" è una citazione di una poesia di Lorenzo Olivan, esponente della poesia contemporanea spagnola (La terra gira e non cade, la trottola gira e non cade. Quello che gira non cade. Così a volte credo che nella danza non ci sia la morte. Che dio è il danzante).
«Da questa citazione – spiega l’artista - parte, si articola e matura una lunga e profonda ricerca pittorica che mi accompagna dal 2018. Il mio intento è quello di rappresentare attraverso i colori i moti interiori e la loro complessa bellezza.
Un invito a spingersi oltre la superficie delle cose, a sondare e a connetterci con il nostro "io" più profondo condividendolo e riconoscendolo universalmente in ogni singolo essere vivente. Siamo – continua – energia ed emozioni che fluiscono, si mescolano e dialogano in continuo movimento.
La pittura è molto affine alla danza – conclude Insinna – è fatta di movenze che partono dall’interno per prendere forma all’esterno».
Una selezione di brani musicali e citazioni letterarie accompagna il fruitore all’interno del percorso espositivo in un’esperienza sensoriale.
Inoltre, durante la sera inaugurale, Insinna dipinge una grande tela visibile solo dal retro per catapultare lo spettatore in una dimensione intima che solitamente appartiene al pittore e alla sua tela bianca, partecipando così da una prospettiva certamente diversa all’atto creativo.
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