La vigna si fa teatro con "Sciaranuova Festival 2025": musica e teatro sotto l'Etna

Un'edizione di "Sciaranuova Festival" alle Cantine Planeta di Castiglione di Sicilia (CT)
"Piani Inclinati" - in programma sabato 26 luglio, venerdì 1 e sabato 2 agosto - è un invito a lasciarsi trasportare, a percorrere sentieri obliqui tra arte e pensiero, nel paesaggio unico della Sciaranuova di Planeta.
La tragedia è un piano inclinato diceva Jean Anouilh. “Con la tragedia si sta tranquilli: una volta caricata la molla, fa tutto da sé.” Ci si può mettere comodi e stare a guardare. Gli eventi ci pensano da soli ad andare come devono o come vuole il destino.
Quest'anno sotto il Vulcano non portiamo tragedie, ma ci sentiamo comunque su piani inclinati. Letteralmente, in quanto in tutti gli spettacoli di questa stagione compare una tastiera: sia essa synth, classica o da cabaret. La musica dunque è il leitmotiv che attraversa l’intero cartellone.
Anche metaforicamente, i piani sono inclinati. Di questi tempi, si stenta a trovare un sentiero tra incertezze, contraddizioni e rarissimi punti fermi. Uno è questo: per mantenere l’equilibrio su di un piano inclinato, non si può stare immobili. Bisogna muoversi. Solo un moto perpetuo ed elastico, per quanto scomposto, può alimentare la speranza di restare in piedi. Senza nessuna certezza, ovviamente.
Il teatro, sismografo imprescindibile, ci aiuta a registrare questi movimenti. Movimenti sotterranei di adattamento, di reazione al mondo circostante. Moti tellurici o dell’anima che a volte nemmeno percepiamo. Il teatro li capta, li porta in superficie, li ostenta. Per ciò siamo giunti alla nona edizione.
Il festival si apre con "La Meraviglia" di Sonia Antinori, una storia di scienza che si perde nella leggenda e nel mito. Anzi, sta proprio al crocevia tra pensiero illuminista e pensiero magico. Ci riporta infatti al secolo dei Lumi, alla scoperta di una pietra fosforescente e forse filosofale.
Si prosegue poi con "DEGENERATA!" di e con Ernesto Tomasini, un salto nel cabaret dei folli e sperimentali anni ’30. Il cabaret è il simbolo e l’espressione massima di quell’epoca e quella società sfrenate ed effervescenti. C’è chi interpreta le successive svolte autoritarie fascista e nazista proprio come una reazione e un ritorno all’ordine dopo l’ubriacatura degli “anni del cabaret”.
Il nostro sentiero si conclude con "La Moltiplicazione degli occhi", gli accordi e disaccordi ironici e rarefatti di Ivan Talarico, voce di Radio3, che rilegge e reinterpreta grandi e piccoli autori, musica leggera e non. Siamo dunque lontani dai confortanti territori della tragedia amata da Anouilh. Piuttosto i nostri sono piani sgangherati, distorti, sghembi, ma pur sempre inclinati.
IL PROGRAMMA
Sabato 26 luglio - ore 21.00
LA MERAVIGLIA - Prima regionale
di Sonia Antinori, con Carla Manzon e Tommaso Girardi
Una pièce che fonde scienza, mito e poesia, portando in scena la scoperta seicentesca della pietra fosforescente "lapis bononiensis": un viaggio affascinante tra pensiero illuminista e magico, narrato da Carla Manzon e Tommaso Girardi, che trasformano un cristallo in racconto teatrale e inchiesta filosofica.
DEGENERATA! - Cabaret (e non solo)
di e con Ernesto Tomasini, pianoforte Ornella Cerniglia
Un cabaret esplosivo, pungente, provocatorio, che in bilico tra critica gender e satira fa rivivere l’estetica dei ruggenti anni ’30. Ernesto Tomasini, accompagnato al pianoforte da Ornella Cerniglia, porta in scena un mosaico di canzoni e monologhi da Berlino a Broadway, passando per Petrolini e il Café Chantant per omaggiare il cabaret come espressione di libertà e desiderio di futuro.
Sabato 2 agosto - ore 21.00
LA MOLTIPLICAZIONE DEGLI OCCHI - Prima regionale
Spettacolo di musica e teatro, di e con Ivan Talarico
Una performance poetica e musicale, tra ironia e malinconia, firmata da una delle voci più originali di Radio3. Talarico, autore e interprete, gioca con le parole e le note per offrire uno sguardo molteplice e caleidoscopico sul mondo, con propri testi e canzoni che si intrecciano con quelli di altri autori, creando un racconto frammentato ma intenso, dove la realtà diventa finzione e viceversa.
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