Lampedusa luogo di fuga e di approdo: in mostra "Nessun'Isola" di Tanja Boukal

Particolare di un'opera di Tanja Boukal
Tanja Boukal lavora da sempre con tessuti e video, su temi come migrazioni, sradicamento culturale e dignità umana.
Ogni suo progetto nasce e vive nei luoghi per i quali è stato pensato, assorbe e fa sua la gente e, in questo caso, l'isola.
Lampedusa è luogo di fuga e di approdo, qui Tanja Boukal (Vienna, 1976) ha sviluppato il suo quinto progetto immersivo, e il terzo sulla situazione dei migranti nel Mediterraneo: "Hospitium" si conclude con "Nessun'Isola. Trame di dignità", una ricerca profonda sia sulla storia che sulla situazione contemporanea dell'isola.
La mostra, tra i progetti del dossier di candidatura di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, si inaugura martedì 30 settembre alle 22.00 (altra sessione a mezzanotte) e resta visitabile fino al 15 ottobre.
"Hospitium – Il Progetto Lampedusa" segna il decimo anniversario di Tanja Boukal ma anche il suo ventesimo anno da artista politicamente impegnata.
Sospesa tra continenti, culture e politiche, la mostra ridefinisce il ruolo dell'isola come qualcosa di più di un semplice punto geografico: Lampedusa è un prisma attraverso cui la Boukal osserva la fluida interazione tra rifugio, controllo e paesaggi mutevoli dell'identità europea, un luogo dove le nozioni di appartenenza sono continuamente forgiate, contestate e ridefinite.
Raccogliendo il filo delle sue opere precedenti, che esaminavano il costo umano dei confini fortificati dell'Europa, Tanja Boukal vede Lampedusa come un microcosmo delle più ampie tensioni europee; e completa un triangolo dei posti più importanti e controversi per la migrazione nel Mediterraneo.
La mostra "Nessun'Isola", a cura di Tina Teufel, curatrice al Museum der Moderne Salzburg, in Austria, riflette su cosa significhi appartenere, accogliere e coesistere in un mondo sempre più definito da divisioni e spostamenti.
Dall'1 al 15 ottobre, al MARP - Museo archeologico regionale delle Isole Pelagie in via Roma 8 a Lampedusa, visite a ingresso libero da martedì a domenica, dalle 19.00 a mezzanotte.
Ogni suo progetto nasce e vive nei luoghi per i quali è stato pensato, assorbe e fa sua la gente e, in questo caso, l'isola.
Lampedusa è luogo di fuga e di approdo, qui Tanja Boukal (Vienna, 1976) ha sviluppato il suo quinto progetto immersivo, e il terzo sulla situazione dei migranti nel Mediterraneo: "Hospitium" si conclude con "Nessun'Isola. Trame di dignità", una ricerca profonda sia sulla storia che sulla situazione contemporanea dell'isola.
La mostra, tra i progetti del dossier di candidatura di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, si inaugura martedì 30 settembre alle 22.00 (altra sessione a mezzanotte) e resta visitabile fino al 15 ottobre.
"Hospitium – Il Progetto Lampedusa" segna il decimo anniversario di Tanja Boukal ma anche il suo ventesimo anno da artista politicamente impegnata.
Sospesa tra continenti, culture e politiche, la mostra ridefinisce il ruolo dell'isola come qualcosa di più di un semplice punto geografico: Lampedusa è un prisma attraverso cui la Boukal osserva la fluida interazione tra rifugio, controllo e paesaggi mutevoli dell'identità europea, un luogo dove le nozioni di appartenenza sono continuamente forgiate, contestate e ridefinite.
Raccogliendo il filo delle sue opere precedenti, che esaminavano il costo umano dei confini fortificati dell'Europa, Tanja Boukal vede Lampedusa come un microcosmo delle più ampie tensioni europee; e completa un triangolo dei posti più importanti e controversi per la migrazione nel Mediterraneo.
La mostra "Nessun'Isola", a cura di Tina Teufel, curatrice al Museum der Moderne Salzburg, in Austria, riflette su cosa significhi appartenere, accogliere e coesistere in un mondo sempre più definito da divisioni e spostamenti.
Dall'1 al 15 ottobre, al MARP - Museo archeologico regionale delle Isole Pelagie in via Roma 8 a Lampedusa, visite a ingresso libero da martedì a domenica, dalle 19.00 a mezzanotte.
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