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Le 400 versioni pop dell'Annunciata di Antonello: l'arte di Mauro Drudi sbarca a Messina

  • Chiesa di Santa Maria Alemanna - Messina
  • Dal 23 agosto al 29 settembre 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso lunedì mattina e festivi
  • Gratuito
  • Per informazioni telefonare al numero 090 669598 oppure scrivere a Galleriavega@gmail.com
Balarm
La redazione

Rivisitazione di Mauro Drudi dell'Annunziata di Antonello da Messina (part.)

La Pop Art dell'artista romagnolo Mauro Drudi (Cattolica, 1963) passa attraverso la religione cattolica estrapolando il timido sguardo e il mezzo sorriso dell'Annunciata di Antonello da Messina, e la svuota da ogni significato spirituale. 

La mostra "Lei, riflessione pittorica sulla donna", visibile fino al 29 settembre all'interno della chiesa di Santa Maria Alemanna, è una rivisitazione del capolavoro conservato al palazzo Abatellis di Palermo che, dopo oltre 500 anni torna, seppur in una veste completamente diversa, nei luoghi in cui è stata dipinta. 

Antonello ha creato una Madonna il cui viso simboleggia la quintessenza della figura femminile, Drudi l'ha vista e alleggerita da ogni orpello, trasformandola in un'icona Pop

L'artista scieglie la chiesa di Santa Maria Alemanna a Messina, la più alta espressione dell'arte gotica nell'area del Mediterraneo, e la trasforma ripetendo l'opera centinaia di volte.
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Con l'ausilio di due grandi pareti erette appositamente, "Lei" è stata installata in più di 400 pezzi, 400 ritratti. Una rivisitazione in stile pop alla Andy Warhol quella di Drudi il cui effetto è quello di ottenere un vero e proprio simbolo.

Le numerose opere, benchè rappresentino un solo, splendido volto sempre uguale a se stesso, sono tutti uno diverso dall'altro in colori, tagli, materiali, prospettive e formati. Ognuna di esse narra un suo mondo compiuto, una propria storia carica di dolore, dolcezza, emozioni.

Le opere vanno dai dieci centimetri sino a pezzi da due metri e sempre in grado di dare, in ognuna delle differenti versioni, con un'unica tematica: la condizione della donna nel mondo. 

"Lei" prende per mano il visitatore coinvolgendolo culturalmente, nei fatti, artisticamente e psicologicamente, per affrontare un viaggio nelle possibilità espressive di unico viso capace così di rappresentare tutte le donne in tutti i colori, forme e prospettive, fino ad arrivare alla questione forse più delicata, il rapporto dell'uomo con la tecnologia

Un'arte che banalizza e semplifica e che porta alla riflessione in un luogo tutt'altro che casuale, una chiesa. La mostra offre un collegamento che concede molteplici livelli di lettura senza rinunciare ad un appagante impatto estetico che cela, sguardo dopo sguardo, un tesoro da scoprire in ogni volto.

Mauro Drudi nasce sulla riviera adriatica da madre pittrice e padre commerciante. Smette di dipingere a olio a 7 anni, smette di fare grafica pubblicitaria a 15, smette di correre in moto a 20 e di studiare a 21.

Cerca di inquadrarsi in una vita nella norma, ma di lì a poco la sua vena artistica ha il sopravvento: inizia a dipingere e a scrivere narrativa, poesia e critica letteraria. Nel frattempo si laurea in Lingue.

Pubblica un romanzo online dal titolo "Virata" per Fazi Editore e racconti, recensioni, testi critici e poesie presso riviste ed editori specializzati.

Assieme a Oliviero Toscani, Marco Morosini e al musicista balcanico Goran Bregovich scrive per Rai 2 lo spettacolo intitolato "Amen" riguardante le tre religioni monoteiste. 

Nel 2002 comincia a insegnare spagnolo presso la scuola interna dell'Ospedale di Muraglia, a Pesaro, centro specializzato nella cura di bambini malati di leucemia e diventa direttore de "Il Seme", una cooperativa di solidarietà che aiuta persone disagiate o meno dotate a inserirsi nel mondo del lavoro.

Nel maggio del 2003 esce per Larcher Editore il noir intitolato "Una giornata di pesca". Nello stesso anno fonda l'associazione culturale Popolare Melodica che organizza concerti con i migliori jazzisti italiani.

Dal 2010 si dedica completamente alla pittura esplorando i temi della donna da più lati e quello del rapporto fra l’arte rinascimentale e altre pietre miliari della storia dell’arte mondiale e il nostro tempo.

Nel 2016 "LEI – una riflessione pittorica sulla donna" è oggetto della tesi di laurea presso la Facoltà di architettura di Firenze. Significative le sue riflessioni sulla condizione della donna con questo progetto, che lo portano a organizzare diverse personali.
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