Le fastose decorazioni che incantarono la zarina: visite alla Palazzina dei quattro Pizzi all'Arenella
La Palazzina dei Quattro Pizzi all'Arenella di Palermo
Otto luoghi, tutti su prenotazione, che per l’occasione mostreranno tesori sconosciuti o racconteranno nuove storie. Le Vie dei Tesori stringe la mano alla Settimana delle Culture e, per due weekend (sabato 11 e domenica 12, sabato 18 e domenica 19), organizza una piccola anticipazione del Festival più amato della città, il tradizionale appuntamento di ottobre.
Per i due weekend l'appuntamento è con le visite alla Palazzina dei quattro Pizzi all'Arenella.
La tonnara, nel borgo marinaro dell’Arenella, fu acquistata nel 1830 dal cadetto di Casa Florio, Vincenzo, che commissionò all’amico architetto Carlo Giachery la trasformazione dell’antica struttura destinata alla pesca, in residenza. Nacquero cosi i “Quattro pizzi”, una palazzina quadrangolare neogotica, sullo stile di analoghe costruzioni inglesi, racchiusa tra quattro guglie.
Molto suggestivi gli interni, con una fastosa decorazione cromatica e uno straordinario mobilio con intagli che sembrano ricami in legno. Lo zar di Russia Nicola I, insieme alla zarina Alessandra e alla figlia, in visita a Casa Florio nel 1845, rimase talmente affascinato da tanto splendore da voler riprodurre una sala identica a quella della torre nella sua residenza di San Pietroburgo.
Per i due weekend l'appuntamento è con le visite alla Palazzina dei quattro Pizzi all'Arenella.
La tonnara, nel borgo marinaro dell’Arenella, fu acquistata nel 1830 dal cadetto di Casa Florio, Vincenzo, che commissionò all’amico architetto Carlo Giachery la trasformazione dell’antica struttura destinata alla pesca, in residenza. Nacquero cosi i “Quattro pizzi”, una palazzina quadrangolare neogotica, sullo stile di analoghe costruzioni inglesi, racchiusa tra quattro guglie.
Molto suggestivi gli interni, con una fastosa decorazione cromatica e uno straordinario mobilio con intagli che sembrano ricami in legno. Lo zar di Russia Nicola I, insieme alla zarina Alessandra e alla figlia, in visita a Casa Florio nel 1845, rimase talmente affascinato da tanto splendore da voler riprodurre una sala identica a quella della torre nella sua residenza di San Pietroburgo.
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