Le "Radici" di Giacomo Rizzo interagiscono con i maestri del secondo Novecento

All'interno della mostra "I maestri storici", nella sede palermitana delle gallerie romane Lombardi e La Nica, è visibile "Radici, omaggio a Giacomo Rizzo", un percorso che dalle avanguardie giunge fino al visitatore attraverso un pensiero attuale quanto universale, nel costante enigma della creazione artistica.
La metafora scelta dal curatore Alba Romano Pace per esprimere il legame di Giacomo Rizzo con i grandi Maestri della storia non poteva che essere: "Radici. Evocazioni ed intuizioni", in mostra dal 15 al 29 dicembre, dove posizionate al centro delle sale, le sculture di Giacomo Rizzo interagiscono con gli aspetti semantici o formali delle opere dei grandi maestri del secondo Novecento.
La poetica di Giacomo Rizzo si configura come una continua ricerca estetica e di linguaggio attraverso il contatto diretto con la natura ed il suo territorio che diviene per l’artista un luogo dell’anima. Dall’incontro con lo spazio trae forti sensazioni e suggestioni che unite ad un'attenta analisi della società contemporanea raccontano, tramite la scultura, messaggi chiari e precisi.
Come scultore-scenografo ha lavorato con diversi teatri nazionali ed internazionali tra cui il Piccolo Teatro di Milano con Luca Ronconi ed il Teatro Massimo di Palermo. Ha realizzato molte opere pubbliche e monumenti e durante "Manifesta12", Palermo, il museo della città Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Riso, gli ha dedicato un'importante personale.
La metafora scelta dal curatore Alba Romano Pace per esprimere il legame di Giacomo Rizzo con i grandi Maestri della storia non poteva che essere: "Radici. Evocazioni ed intuizioni", in mostra dal 15 al 29 dicembre, dove posizionate al centro delle sale, le sculture di Giacomo Rizzo interagiscono con gli aspetti semantici o formali delle opere dei grandi maestri del secondo Novecento.
La poetica di Giacomo Rizzo si configura come una continua ricerca estetica e di linguaggio attraverso il contatto diretto con la natura ed il suo territorio che diviene per l’artista un luogo dell’anima. Dall’incontro con lo spazio trae forti sensazioni e suggestioni che unite ad un'attenta analisi della società contemporanea raccontano, tramite la scultura, messaggi chiari e precisi.
Come scultore-scenografo ha lavorato con diversi teatri nazionali ed internazionali tra cui il Piccolo Teatro di Milano con Luca Ronconi ed il Teatro Massimo di Palermo. Ha realizzato molte opere pubbliche e monumenti e durante "Manifesta12", Palermo, il museo della città Museo Regionale d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Riso, gli ha dedicato un'importante personale.
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