Le visite al Rifugio Antiaereo di Palermo, il ricovero sotterraneo per sfuggire alle bombe

Un corridoio del rifugio antiaereo sotto piazza Pretoria a Palermo
Otto luoghi, tutti su prenotazione, che per l’occasione mostreranno tesori sconosciuti o racconteranno nuove storie. Le Vie dei Tesori stringe la mano alla Settimana delle Culture e, per due weekend (sabato 11 e domenica 12, sabato 18 e domenica 19), organizza una piccola anticipazione del Festival più amato della città, il tradizionale appuntamento di ottobre.
Per i due weekend sarà possibile visitare dalle 10 alle 18 il Rifugio Antiaereo.
Sedili in pietra e mezzo metro quadrato per ciascuno: così si stava nel rifugio antiaereo, sotto piazza Pretoria, ricavato alla vigilia del secondo conflitto mondiale, utilizzando cunicoli sotterranei che esistevano già da prima. In vista del pericolo di una guerra, il Comune aveva realizzato una serie di ricoveri per proteggere i civili dai bombardamenti.
Alcune canne di ventilazione provenienti dalle grondaie assicuravano l’aria, mentre una chiusura dall’interno impediva che venissero immessi gas nocivi. Il rifugio, per duecento persone, aveva tre accessi sulla piazza: due a fianco delle statue dei leoni e un altro dalla scalinata della fontana.
Un altro permetteva l’accesso dall’interno di Palazzo delle Aquile, in quella che oggi è la portineria: da qui una scaletta porta nei cunicoli. E qui Will Rothier vi racconterà una Palermo povera che temeva gli aerei degli alleati, quelli stessi che una brutta notte, il 9 maggio del 1943, la rasero al suolo.
Per i due weekend sarà possibile visitare dalle 10 alle 18 il Rifugio Antiaereo.
Sedili in pietra e mezzo metro quadrato per ciascuno: così si stava nel rifugio antiaereo, sotto piazza Pretoria, ricavato alla vigilia del secondo conflitto mondiale, utilizzando cunicoli sotterranei che esistevano già da prima. In vista del pericolo di una guerra, il Comune aveva realizzato una serie di ricoveri per proteggere i civili dai bombardamenti.
Alcune canne di ventilazione provenienti dalle grondaie assicuravano l’aria, mentre una chiusura dall’interno impediva che venissero immessi gas nocivi. Il rifugio, per duecento persone, aveva tre accessi sulla piazza: due a fianco delle statue dei leoni e un altro dalla scalinata della fontana.
Un altro permetteva l’accesso dall’interno di Palazzo delle Aquile, in quella che oggi è la portineria: da qui una scaletta porta nei cunicoli. E qui Will Rothier vi racconterà una Palermo povera che temeva gli aerei degli alleati, quelli stessi che una brutta notte, il 9 maggio del 1943, la rasero al suolo.
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