Le visite alla scoperta del Museo Anice Tutone di Palermo, dove nacque l'acqua e zammù

Museo dell'Anice Tutone
Per scoprire l’origine dell’acqua e zammù bisogna tornare alla Fieravecchia, oggi piazza Rivoluzione. Tutto è partito da qui, dove nel 1813 l’azienda Tutone, nel laboratorio della propria drogheria, cominciò a produrre anice e impiantò un chiosco per la vendita della nuova bibita, che riscosse subito molto successo soprattutto tra i nobili.
All’uscita del teatro Santa Cecilia, tappa d’obbligo la drogheria. L’uso di mescolare l’acqua con l’anice risalirebbe al periodo della dominazione araba, ma la ricetta del distillato “anice unico” è un segreto custodito in cassaforte da sette generazioni della famiglia Tutone.
Questa e altre curiosità possono essere soddisfatte visitando il “Museo dinamico Tutone”, all’interno del Palazzo Ajutamicristo, frutto di un’idea del giovane Ugo Riccardo Tutone per non disperdere la tradizione che riguarda il gusto e la moda della prima metà dell’Ottocento.
A Palermo sono 18 le visite dei luoghi su prenotazione (guarda i siti aperti). La visita ha una durata di un'ora ed è accessibile ai disabili.
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