"Luigi che sempre ti penza": il Ditirammu porta le piccole cronache di un emigrante sul palco del Biondo

L'attore Luigi Borruso
Una produzione del Teatro Ditirammu di Palermo sbarca sul palco del Teatro Biondo con Gigi Borruso, che dedica le sere dal 5 al 7 ottobre a quella che è probabilmente la sua pièce più rappresentata dal 2007 a oggi, "Luigi che sempre ti penza. Piccole cronache di un emigrante (in sette movimenti)".
Lo spettacolo, di e con Borruso, vede in scena fantocci ed elementi di scena di Elisabetta Giacone e conta sulla consulenza musicale di Antonio Guida. L'idea è quella di rievocare, fra realtà storica e fantasia, l’esperienza di un contadino siciliano emigrato in Germania negli anni Sessanta.
Le sue vicende e i suoi pensieri sono il frutto di testimonianze e suggestioni, raccolte dall’autore, di un piccolo nucleo di lettere di emigranti tratte da "Entromondo" di Antonio Castelli, essiccata e vibrante ricostruzione di lingua e di umori contadini in via d’estinzione.
Il protagonista è un gastarbaiter, un “lavoratore ospite”. Una definizione sinonimo di immigrato italiano che assunse lo stesso valore dispregiativo che oggi da noi ha la parola extracomunitario. Gastarbaiter: italiano.
Sul palco, Borruso parla una lingua che racconta di altre estraneità, di migrazioni, di esili. E parla del tempo del protagonista e del nostro, con un cammino in sette movimenti pensato come progressivo svelamento interiore.
Lo spettacolo, di e con Borruso, vede in scena fantocci ed elementi di scena di Elisabetta Giacone e conta sulla consulenza musicale di Antonio Guida. L'idea è quella di rievocare, fra realtà storica e fantasia, l’esperienza di un contadino siciliano emigrato in Germania negli anni Sessanta.
Le sue vicende e i suoi pensieri sono il frutto di testimonianze e suggestioni, raccolte dall’autore, di un piccolo nucleo di lettere di emigranti tratte da "Entromondo" di Antonio Castelli, essiccata e vibrante ricostruzione di lingua e di umori contadini in via d’estinzione.
Il protagonista è un gastarbaiter, un “lavoratore ospite”. Una definizione sinonimo di immigrato italiano che assunse lo stesso valore dispregiativo che oggi da noi ha la parola extracomunitario. Gastarbaiter: italiano.
Sul palco, Borruso parla una lingua che racconta di altre estraneità, di migrazioni, di esili. E parla del tempo del protagonista e del nostro, con un cammino in sette movimenti pensato come progressivo svelamento interiore.
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