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Mario Incudine è "Barbablù": il cattivo per eccellenza al Teatro Garibaldi di Enna

  • Flussi continui
  • Teatro Garibaldi Enna - Enna
  • 5 dicembre 2019 (evento concluso)
  • 20.30
  • 20 euro (platea), 17 euro (palchi centrali), 14 euro (palchi laterali e galleria)
  • Info ai numeri 0935 40542 - 40539
Una favola antica, un racconto marcatamente noir i cui contorni rosso sangue attraggono e ripugnano. Una favola vera, immersa fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti.

È “Barbablù” la nuova produzione del Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano di Milano che vede in scena il poliedrico artista-cantastorie Mario Incudine nei panni del cattivo per eccellenza, che giovedì 5 dicembre alle 20.30 inaugura la stagione “Flussi continui” del Teatro Garibaldi di Enna organizzata dall'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Di Pietro, di cui è stato direttore artistico dal 2014 alla scorsa stagione.

Lo spettacolo, basato sul testo della giovane autrice ragusana Costanza Di Quattro, si avvale di una ricca colonna musicale firmata dallo stesso Incudine ed eseguita dal vivo da Antonio Vasta, mentre la regia è firmata da Moni Ovadia, con il quale da anni Incudine ha stretto un proficuo sodalizio artistico. In un luogo senza spazio, in un tempo che non c’è, Barbablù si racconta al pubblico attraverso un delirio surreale di lucida follia. Diverso da quello che la letteratura ci ha propinato negli anni, questo Barbablù si apre e si confida, racconta di essere stato e di continuare ad essere.
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Lui, nella sua essenza di uomo, di bambino ferito, di amante frustrato, di figlio non amato. Lui, uomo del suo tempo per ogni tempo, eterno insoddisfatto, cruento assassino, instancabile amante. Un intenso monologo che racconta la storia del cattivo per eccellenza, i setti amori vissuti – che rivivono grazie alle voci fuori campo di Marianella Bargilli, Roberta Caronia, Lella Costa, Elisa Di Dio, Mirella Mastronardi, Elisabetta Pozzi, Amanda Sandrelli, Silvia Siravo e Pamela Villoresi - le sette vite distrutte fino all’ultima, l’unica per la quale valeva la pena fermarsi. E non solo alla favola si attiene il racconto. La verità permea l’andamento dello spettacolo, quella storiografica di un personaggio realmente esistito, uno spietato uxoricida il cui nome echeggia ancora nel mondo sotto il ricordo fantastico di Barbablù.

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