Medievale e Liberty, l’unica villa di Catania disegnata da Ernesto Basile: le visite a villa Manganelli
Villa Manganelli a Catania (foto di Igor Petyx)
Katane – questo uno dei nomi d’origine di Catania, che in greco antico significa “grattugia”, probabilmente per le irregolarità del territorio lavico su cui sorge – fu distrutta più volte da eruzioni, terremoti e invasioni. Quella che vediamo oggi è il risultato dell’ultima splendida ricostruzione del 1693. "Le Vie dei Tesori", quest’anno dal 4 ottobre al 3 novembre, apre oltre quaranta luoghi: anfiteatri, chiese, cupole, palazzi nobiliari: un’occasione unica per scoprire una città dall’inconsueta bellezza.
L’unica villa disegnata da Ernesto Basile in quel di Catania – e per certi versi seguì le vicende del Villino palermitano dell’Olivella – ma non fu mai abitata dal principe Manganelli che l’aveva commissionata all’architetto in occasione delle sue terze nozze.
È una struttura eclettica, su un’altura (la muraglia che la circondava non esiste più), e ricorda un castelletto medievale con inserimenti Liberty che schiacciano l’occhio al Secessionismo viennese, e tre torrette arabescate. Le decorazioni in oro zecchino sulla facciata sono del Gibilisco, gli affreschi interni di Gregorietti.
La villa subì vari rimaneggiamenti e nel 1947 venne acquistata da due famiglie catanesi, Mirone e Palumbo, che la divisero in parti uguali. Un incendio doloso nel 1981 deturpò irrimediabilmente gli interni dei primi due piani, e fu necessario un importante restauro da parte dei Palumbo.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 6 e il 27 ottobre da Palermo a Catania, al costo di 20 euro.
L’unica villa disegnata da Ernesto Basile in quel di Catania – e per certi versi seguì le vicende del Villino palermitano dell’Olivella – ma non fu mai abitata dal principe Manganelli che l’aveva commissionata all’architetto in occasione delle sue terze nozze.
È una struttura eclettica, su un’altura (la muraglia che la circondava non esiste più), e ricorda un castelletto medievale con inserimenti Liberty che schiacciano l’occhio al Secessionismo viennese, e tre torrette arabescate. Le decorazioni in oro zecchino sulla facciata sono del Gibilisco, gli affreschi interni di Gregorietti.
La villa subì vari rimaneggiamenti e nel 1947 venne acquistata da due famiglie catanesi, Mirone e Palumbo, che la divisero in parti uguali. Un incendio doloso nel 1981 deturpò irrimediabilmente gli interni dei primi due piani, e fu necessario un importante restauro da parte dei Palumbo.
A Catania sono più di 40 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 6 e il 27 ottobre da Palermo a Catania, al costo di 20 euro.
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