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Mostra d’arte contemporanea di pittura e installazione di Cristina Correnti

  • Palazzo Sant'Elia (Fondazione Sant'Elia) - Palermo
  • Dal 5 al 26 maggio 2018 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30; sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
  • Gratuito
Balarm
La redazione

Opera dell'artista visibile alla mostra

Antica come la storia dell'umanità, la figura del capro espiatorio ha fatto sì che ogni uomo proiettasse su qualcun altro e/o qualcos'altro, che non fosse se stesso, la responsabilità dei propri sentimenti aggressivi. È da qui che nasce il progetto espositivo "AAA - Cercasi caprio espiatorio" dell'artista palermitana Cristina Correnti, esposta nello spazio Cavallerizza di Palazzo Sant'Elia fino al 26 maggio. 

L'intento della mostra, curata da Martina Martire, con il Patrocinio del Comune di Palermo, è gemellare il quartiere storico parigino di Belleville con il quartiere storico palermitano della Vucciria, e ri-creare un "mondo altro" che si ponga come luogo d’incontro e scambio, una piazza, centro vitale della città, palcoscenico dell’identità e del senso di appartenenza di una comunità, dal Rinascimento a oggi. 

Residente a Roma, l'artista è stata affascinata dalla disarmante creatività dello scrittore francese Daniel Pennac, e, in particolare, ha tratto ispirazione dai primi sei libri del "Ciclo di Malaussène" nei quali spicca il personaggio principale di Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio.
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Come suo alter ego, Cristina Correnti, ha individuato un altro personaggio della saga al quale ha voluto conferire un valore di assoluto rilievo: "Six La Neve", un uomo affezionato al quartiere storico di Belleville, il cui corpo, dal collo in giù, è interamente ricoperto da tatuaggi rappresentanti gli edifici del quartiere che vengono via via demoliti e non restaurati affinché se ne conservi la memoria.

È il male, inteso come forma di violenza che coinvolge chi lo genera, chi lo subisce e il luogo dove si manifesta, l’elemento che si vuole portare in luce e al quale si vuole rispondere attraverso l’arte
e la bellezza che essa a sua volta può generare, produrre.

Proprio per questo, l’artista, attraverso la mostra "AAA - Cercasi caprio espiatorio", vuole proporre una riflessione sull’importanza e la necessità di tramandare il concetto di custodia e memoria della storia identitaria degli spazi che ci circondano e delle persone che li abitano.
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