Dalle antiche botteghe degli speziali: preziose ceramiche e maioliche di Sicilia in mostra

Tre sale dell’ala destra del Monte dei pegni del cinquecentesco Palazzo in via Bara dell’Olivella, oggi spazio museale della Fondazione Sicilia, ospitano inedite collezioni di vasi da farmacia in terracotta creati quattro secoli fa nei laboratori di ceramisti dei più importanti centri della Sicilia: Caltagirone, Burgio, Sciacca, Palermo, Collesano, Trapani.
Storia e fascino si incontrano nella mostra ideata da Emanuela Tortorici, presidente dell’associazione BALAT - Beni artistici per un lavoro attivo sul territorio. Albarelli, bricchi, bottiglie, cilindri e bocce di rara bellezza che componevano il corredo degli speziali, numerosi nell’Isola e conosciuti in tutto il Mediterraneo per i rapporti culturali e commerciali con il mondo orientale da dove giungevano le spezie.
Contenitori per erbe, polveri, acque e oli medicinali diversi nelle forme, nei colori e nei disegni. Maioliche preziose, miracolosamente sopravvissute nonostante la fragilità della terracotta a guerre, terremoti, alluvioni, traslochi e arrivate integre sino a noi dopo alcuni secoli.
Una mostra e al contempo una riflessione sul contesto della bottega dell'aromateria in cui le maioliche vennero utilizzate non soltanto come contenitori di farmaci, ma come simbolo di prestigio di cui godeva l'arte antica e misteriosa dello speziale.
Il catalogo, corredato di testi di Rosario Daidone e fotografie di Rori Palazzo, vuol essere un contributo alla diffusione e alla conoscenza della tradizione della maiolica siciliana che ritorna in mostra a Palermo dopo dodici anni.
Storia e fascino si incontrano nella mostra ideata da Emanuela Tortorici, presidente dell’associazione BALAT - Beni artistici per un lavoro attivo sul territorio. Albarelli, bricchi, bottiglie, cilindri e bocce di rara bellezza che componevano il corredo degli speziali, numerosi nell’Isola e conosciuti in tutto il Mediterraneo per i rapporti culturali e commerciali con il mondo orientale da dove giungevano le spezie.
Contenitori per erbe, polveri, acque e oli medicinali diversi nelle forme, nei colori e nei disegni. Maioliche preziose, miracolosamente sopravvissute nonostante la fragilità della terracotta a guerre, terremoti, alluvioni, traslochi e arrivate integre sino a noi dopo alcuni secoli.
Una mostra e al contempo una riflessione sul contesto della bottega dell'aromateria in cui le maioliche vennero utilizzate non soltanto come contenitori di farmaci, ma come simbolo di prestigio di cui godeva l'arte antica e misteriosa dello speziale.
Il catalogo, corredato di testi di Rosario Daidone e fotografie di Rori Palazzo, vuol essere un contributo alla diffusione e alla conoscenza della tradizione della maiolica siciliana che ritorna in mostra a Palermo dopo dodici anni.
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