"Endless Migration": Carlo Lauricella racconta la disperazione nei barconi

Il racconto di un viaggio disastroso, dei corpi sradicati dalla loro terra e di anime disperate, lacerate e cumulate in imbarcazioni di fortuna, spesso destinate a tragici naufragi: s'intitola "Endless Migration", la personale di Carlo Lauricella, aperta al pubblico fino al 3 settembre.
Nelle cinque sale espositive si alternano dipinti, installazioni sospese, a pavimento, a parete e perfomance. L’installazione "La via Lido" vede il coinvolgimento diretto del pubblico in una azione performativa che, registrata in un video, resta tra le opere in mostra.
Un lavoro interiore, quello di Carlo Lauricella, che ha dato vita a una continua espressione della forma e dell’immagine, trasformando l’orrore di una tragica realtà in una visione fortemente evocativa.
Sono uomini e donne senza identità che si sovrappongono sino a perdere la coscienza di sé e la tangibilità del proprio corpo che si trasforma in un’impronta di vapore. Dei disastri, avvenuti in mare, restano solo dei "Punti", 60 dipinti installativi scolpiti nella memoria dell’uomo terreno.
Curata da Enrico Crispolti, l’exhibition rientra nel percorso culturale che il Museo Riso ha intrapreso da tempo, aprendosi sempre più alla città e promuovendo la sinergia tra istituzioni e artisti che operano nel nostro territorio.
Nelle cinque sale espositive si alternano dipinti, installazioni sospese, a pavimento, a parete e perfomance. L’installazione "La via Lido" vede il coinvolgimento diretto del pubblico in una azione performativa che, registrata in un video, resta tra le opere in mostra.
Un lavoro interiore, quello di Carlo Lauricella, che ha dato vita a una continua espressione della forma e dell’immagine, trasformando l’orrore di una tragica realtà in una visione fortemente evocativa.
Sono uomini e donne senza identità che si sovrappongono sino a perdere la coscienza di sé e la tangibilità del proprio corpo che si trasforma in un’impronta di vapore. Dei disastri, avvenuti in mare, restano solo dei "Punti", 60 dipinti installativi scolpiti nella memoria dell’uomo terreno.
Curata da Enrico Crispolti, l’exhibition rientra nel percorso culturale che il Museo Riso ha intrapreso da tempo, aprendosi sempre più alla città e promuovendo la sinergia tra istituzioni e artisti che operano nel nostro territorio.
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