"Le declinazioni della pittura" la mostra a cura di Arianna Rosica
Parlare di pittura oggi significa sempre di più fare i conti con una materia proteiforme, densa, in continua ebollizione, non più facilmente categorizzabile ed etichettabile in rigide tassonomie.
E tantomeno la parola “tecnica” risulta adatta a registrare l’apertura a media altri e la loro conseguente metabolizzazione da parte della pittura stessa che inesorabilmente travalica i propri limiti per verificarsi e, come scrive Michele Tocca, “indagare le proprie possibilità e approfondire i propri sviluppi”.
Al contempo è importante registrare come la (auto)consapevolezza della pittura debba inevitabilmente passare da un processo di tesaurizzazione di storia e storie, memoria e tradizione.
Non per mezzo di un semplicistico recupero del genius loci ma attingendo alle radici di un passato più o meno remoto, guardando a Maestri maggiori e minori, come dimostrano gli studi di Angelo Mosca e Michele Tocca confluite nella recente mostra al Casino dei Principi di Villa Torlonia a Roma e nell’omonimo libro Pittura italiana..e altre storie minori.
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