"Non ho niente con me", un'esposizione tripersonale alla Galleria Drago

Opera di Loredana Grasso
Il progetto della mostra tripersonale dal titolo "Non ho niente con me" di Loredana Grasso, Grazia Inserillo e Stefania Zocco a cura di Giusi Affronti, nasce in relazione alla pubblicazione di un libro illustrato (edito da rago Edizioni): "Peppi, sperso per il mondo" di Amelia Crisantino, da una fiaba in dialetto siciliano tratta dalla raccolta, in quattro volumi, di Giuseppe Pitrè del 1875.
Nove opere inedite, tre trittici, ispirate al racconto dell’antropologo palermitano, imbastendo una narrazione per immagini mai didascaliche e ciascuna secondo una personale interpretazione creativa al servizio del proprio medium artistico – la pittura, il ricamo e l’installazione site–spefic.
Loredana Grasso (Erice, 1982) lavora a una concatenazione di nodi di cotone su tessuti di lino, in una dedizione intima e ancestrale del gesto femminile, secondo una poetica della sottrazione delle forme fino a scoprirne l’essenza.
Grazia Inserillo (Palermo, 1988), muovendo dalla tradizione dei mestieri di famiglia fino alle sperimentazioni della Fiber Art, trasforma la narrazione in una trama di toulle e un intreccio di fili di lana dove la scelta del colore ha un valore semantico e simbolico.
Stefania Zocco (Ragusa, 1980), infine, fonde colore e fiaba, tempo e spazio facendo esperienza, con metodo e curiosità, di supporti di legno e delle superfici di cartongesso della galleria: la storia è sciorinata come segmenti a penna e matita che si ripetono a germinare un pensiero nuovo.
Nove opere inedite, tre trittici, ispirate al racconto dell’antropologo palermitano, imbastendo una narrazione per immagini mai didascaliche e ciascuna secondo una personale interpretazione creativa al servizio del proprio medium artistico – la pittura, il ricamo e l’installazione site–spefic.
Loredana Grasso (Erice, 1982) lavora a una concatenazione di nodi di cotone su tessuti di lino, in una dedizione intima e ancestrale del gesto femminile, secondo una poetica della sottrazione delle forme fino a scoprirne l’essenza.
Grazia Inserillo (Palermo, 1988), muovendo dalla tradizione dei mestieri di famiglia fino alle sperimentazioni della Fiber Art, trasforma la narrazione in una trama di toulle e un intreccio di fili di lana dove la scelta del colore ha un valore semantico e simbolico.
Stefania Zocco (Ragusa, 1980), infine, fonde colore e fiaba, tempo e spazio facendo esperienza, con metodo e curiosità, di supporti di legno e delle superfici di cartongesso della galleria: la storia è sciorinata come segmenti a penna e matita che si ripetono a germinare un pensiero nuovo.
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