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Musica e pittura eternamente connesse nelle opere dell'artista Massimo Moavero

  • Lupo 'Art - Palermo
  • Dal 26 ottobre al 16 novembre 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.45. Chiuso lunedì, sabato e domenica
  • Gratuito
Balarm
La redazione

Dipinto di Massimo Moavero per il progetto espositivo "Le Mani nel jazz" (part.)

Quando si parla di musica è arduo non pensare al filo conduttore che la lega all'arte pittorica. L'innesto di elementi musicali nella pittura si fa predominante nelle opere dell'artista Massimo Moavero con la mostra "Le Mani nel Jazz", esposta all'interno della galleria d'arte Lupo'Art in via Terrasanta 56 a Palermo, dalle ore 18.30 di sabato 26 ottobre. 

La rappresentazione pittorica del gesto delle mani sugli strumenti musicali, esprime l'essenza pura della musica jazz, un filo rosso che unisce due espressioni della cultura dell’improvvisazione. I colori che si uniscono alle note, le mani che accarezzano il piano, il flicorno, il basso elettrico, il clarinetto, la tromba, in un insieme di sonorità armoniose riprese ognuna nelle opere d’arte di Moavero. 

«Dipingere - puntualizza l'artista - è stato per me da sempre momento di estraneazione e riflessione. Non ho mai attribuito profondo significato a quel che rappresento nei miei lavori. I miei dipinti, sono un gesto estetico, sono la trasposizione su tela della percezione personale che ho di chi, raramente di cosa, mi circonda. Semplicemente la manifestazione di un mio stato emotivo. Per me, cercare di trovare i colori necessari a rendere visibile, palpabile la tensione di una esecuzione, è come sedermi al piano e suonare in modo estemporaneo, assecondando lo stato d’animo ed emotivo in cui mi trovo». 

D'altronde Moavero non è nuovo a questi tipi di attività considerando che dal 2010 al 2014 si è occupato dell'organizzazione di mostre, spettacoli e concerti presso il suo spazio a Milano, ospitando artisti emergenti e grandi personaggi come: Franco Cerri, Renato Sellani, Tullio De Piscopo, Roberto Vecchioni, Paolino Dalla Porta, Enrico Intra, Paolo Tomelleri, Diego Spitaleri, Gianni Gebbia e tanti altri.

L'idea di realizzare l’evento "Le Mani nel Jazz", nasce dal ritrovamento casuale dell'artista palermitano di un suo scritto universitario dove vi erano annotazioni più o meno interessanti, schizzi di oggetti, scarabocchi, bozze di scorci della città di Palermo, e scritto, preceduto da una sorta di poesia, un racconto intitolato "L’anima sopita", uno stato emotivo del vivere in una città ricca di storia e cultura, soffocata da dinamiche distorte e interessi corrotti.
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