Nell'ex residenza del banchiere la sorpresa del grande Canova: la raccolta lapidea di Palazzo Ajutamicristo a Palermo
Palazzo Ajutamicristo a Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
Del XV secolo, è uno degli edifici privati più antichi della città. Voluto da Guglielmo Ajutamicristo, banchiere di origini pisane, fu progettato dal celebre architetto Carnilivari, ma ridimensionato in corso d’opera per le eccessive spese. Fu poi ceduto, alla fine del secolo successivo, ai Moncada.
Ospitò personaggi illustri, come l’imperatore Carlo V. Parte del palazzo è stato acquistato dalla Regione siciliana che ha realizzato uffici della Soprintendenza e una sede espositiva.
Nella collezione lapidea, si scoprono sculture del ‘400 e ‘500, tra le quali un busto di Pietro Speciale firmato da Domenico Gagini e un altro di Ignazio Marabitti. Ma la vera sorpresa è la presenza di due opere di Antonio Canova: le due “stele Mellerio”, commissionate nel 1812 da Giacomo Mellerio per la cappella della sua villa in Brianza.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti ed è accessibile ai disabili.
Del XV secolo, è uno degli edifici privati più antichi della città. Voluto da Guglielmo Ajutamicristo, banchiere di origini pisane, fu progettato dal celebre architetto Carnilivari, ma ridimensionato in corso d’opera per le eccessive spese. Fu poi ceduto, alla fine del secolo successivo, ai Moncada.
Ospitò personaggi illustri, come l’imperatore Carlo V. Parte del palazzo è stato acquistato dalla Regione siciliana che ha realizzato uffici della Soprintendenza e una sede espositiva.
Nella collezione lapidea, si scoprono sculture del ‘400 e ‘500, tra le quali un busto di Pietro Speciale firmato da Domenico Gagini e un altro di Ignazio Marabitti. Ma la vera sorpresa è la presenza di due opere di Antonio Canova: le due “stele Mellerio”, commissionate nel 1812 da Giacomo Mellerio per la cappella della sua villa in Brianza.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 40 minuti ed è accessibile ai disabili.
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