No ai depositi radioattivi in Sicilia: incontro pubblico al Centro Sociale ExKarcere di Palermo

Sono molte le reazioni alla notizia della possibilità di un Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi in alcune aree siciliane. 

La Sogin SpA (società di Stato per la gestione del nucleare), infatti, con autorizzazione del ministero dello Sviluppo Economico e del ministero dell'Ambiente, ha pubblicato la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) per lo smaltimento delle scorie nucleari, coinvolgendo i comuni di Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana e Butera. 

Ma dato che i luoghi selezionati non rispettano i criteri dettati dall'Ispra nel 2014, martedì 12 gennaio dalle ore 16.00, al Centro Sociale ExKarcere di Palermo, in via San Basilio 17, si terrà un incontro pubblico dedicato al contrasto della possibile installazione in Sicilia, di depositi di scorie radioattive.

È necessario mobilitarsi al più presto perchè la Sogin SpA prevede di sistemare in via definitiva e in sicurezza circa 78.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media attività, la cui radioattività decade a valori trascurabili nell’arco di 300 anni.

Di questi rifiuti, circa 50.000 metri cubi derivano dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari per la produzione di energia elettrica e circa 28.000 metri cubi dai settori della ricerca, della medicina nucleare e dell’industria.

Ma circa 33.000 metri cubi di rifiuti sono già stati prodotti, mentre per i restanti 45.000 metri cubi si prevede che verranno prodotti nei prossimi 50 anni.

L'evento, organizzato da varie associazioni (Ecologia Politica – Palermo, WWF Sicilia Nord occidentale, A Sud Sicilia, Azzizart, Plasticfree (Palermo), Si Resti Arrinesci, Mai depositi radioattivi Trapani, Mai depositi radioattivi Madonie, Palma Nana, Ecomuseo Mare Memoria Viva, Comitato salviamo l'Oreto, Comitato Cittadino Vulcania Ambiente, Aps Amuní Calatafimi, Antudo), verrà svolto nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti Covid, usufruendo di un atrio ampio, mantenendo il distanziamento sociale e con l’uso di mascherine.