"Non è colpa mia": Paola Russo presenta il suo disco al PunkFunk di Palermo
La cantante Paola Russo
Una serata con la cantautrice e musicista siciliana Paola Russo, che presenterà il suo primo disco, "Non è colpa mia", uscito il 5 aprile per Indigo Music (team che ha già lavorato con Dimartino, Eugenio In Via di Gioia, Niccolò Carnesi).
L'appuntamento è per mercoledì 29 maggio alle 21 al Punk Funk di Palermo.
Il disco è stato masterizzato da Giovanni Versari e fonde sapientemente synth pop, new wave e cantautorato. Il video dell’ultimo singolo estratto dal disco, dal titolo “Etienne Montgolfierre”, è stato girato a Palermo e racchiude oltre 40mila scatti di luoghi conosciuti ma anche più nascosti e da scoprire della città.
“Non è colpa mia” è un lavoro che attinge spiccatamente dal synth-pop contemporaneo ma che, allo stesso tempo, contiene tutta l’irriverenza degli anni ’80, gli echi nostalgici della new wave e la forza del cantautorato italiano. Le nove tracce del disco sono frutto del bisogno viscerale della Russo di trasporre le emozioni in musica: dal delicato tributo a Paola Turci, con la cover della sua “Ti amerò lo stesso”, alla follia controllata della strumentale “Prova ancora”, alla denuncia sociale di “Etienne Montgolfierre” passando per la morbidezza di “Balla con me” e per le ambientazioni primordiali e new wave di “Un bel fiore rotto", il disco è una collezione di storie, che rimbalzano tra quotidiano e surreale.
L'appuntamento è per mercoledì 29 maggio alle 21 al Punk Funk di Palermo.
Il disco è stato masterizzato da Giovanni Versari e fonde sapientemente synth pop, new wave e cantautorato. Il video dell’ultimo singolo estratto dal disco, dal titolo “Etienne Montgolfierre”, è stato girato a Palermo e racchiude oltre 40mila scatti di luoghi conosciuti ma anche più nascosti e da scoprire della città.
“Non è colpa mia” è un lavoro che attinge spiccatamente dal synth-pop contemporaneo ma che, allo stesso tempo, contiene tutta l’irriverenza degli anni ’80, gli echi nostalgici della new wave e la forza del cantautorato italiano. Le nove tracce del disco sono frutto del bisogno viscerale della Russo di trasporre le emozioni in musica: dal delicato tributo a Paola Turci, con la cover della sua “Ti amerò lo stesso”, alla follia controllata della strumentale “Prova ancora”, alla denuncia sociale di “Etienne Montgolfierre” passando per la morbidezza di “Balla con me” e per le ambientazioni primordiali e new wave di “Un bel fiore rotto", il disco è una collezione di storie, che rimbalzano tra quotidiano e surreale.
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