Omero recitato sulla musica elettronica: l'alba si guarda dalla Valle dei Templi
La Valle dei Templi di Agrigento
Una splendida alba all'insegna della classicità: sabato 14 luglio e domenica 15 alle 5 del mattino Sebastiano Lo Monaco, uno dei più versatili interpreti della tradizione teatrale italiana accetta la sfida di tradurre in scena il poema epico fondante della cultura occidentale “Iliade - Da Omero a Omero”.
Lo Monaco diventa il cantore che cuce in una nuova rapsodia i brani degli antichi racconti. L’originalità di questo spettacolo, che lo distingue nettamente dalle abituali trasposizioni sceniche del poema, sta nella complessità drammaturgica e nel conseguente ruolo assunto dall’attore così come nella interazione del linguaggio teatrale con quello musicale.
Il montaggio testuale, operato dalla grecista Monica Centanni, fa proprie le ricerche filologiche sulla composizione del poema e sul suo strutturarsi nel tempo attraverso le tradizioni orali.
L’attore è dunque l’aedo che scompone e riannoda i fili della narrazione, utilizzando materiali diversi, dagli episodi omerici ai brani tratti dalle opere teatrali che i grandi poeti tragici rielaborarono dal mito di Troia.
La voce del cantore è supportata da un tessuto musicale che a volte si fa personaggio, dialogano con l’interprete il Quartetto Aretuseo e Dario Arcidiacono con le musiche elettroniche eseguite dal vivo.
CoopCulture cura i servizi del polo archeologico, a capo dell’ATI completata da MondoMostre, Skira, BlueCoop, Ipacem e Cooperativa Archeologia - che comprende& la Valle dei Templi, il Museo “Pietro Griffo”, la Casa Museo Pirandello e l’area archeologica di Eraclea Minoa.
Lo Monaco diventa il cantore che cuce in una nuova rapsodia i brani degli antichi racconti. L’originalità di questo spettacolo, che lo distingue nettamente dalle abituali trasposizioni sceniche del poema, sta nella complessità drammaturgica e nel conseguente ruolo assunto dall’attore così come nella interazione del linguaggio teatrale con quello musicale.
Il montaggio testuale, operato dalla grecista Monica Centanni, fa proprie le ricerche filologiche sulla composizione del poema e sul suo strutturarsi nel tempo attraverso le tradizioni orali.
L’attore è dunque l’aedo che scompone e riannoda i fili della narrazione, utilizzando materiali diversi, dagli episodi omerici ai brani tratti dalle opere teatrali che i grandi poeti tragici rielaborarono dal mito di Troia.
La voce del cantore è supportata da un tessuto musicale che a volte si fa personaggio, dialogano con l’interprete il Quartetto Aretuseo e Dario Arcidiacono con le musiche elettroniche eseguite dal vivo.
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