Incontri e momenti di riflessione collettiva: "Omnia, il festival del tempo" a Gangi
Il regista Franco Maresco
Che sia religiosa, laica, carnale, politica, familiare, artistica, la devozione è una parola che non si lascia imbrigliare. È gestualità, attesa, fiducia, resistenza. È fedeltà verso qualcosa che ci precede e ci supera.
Torna a Gangi, dal 13 al 15 giugno, "Omnia" il festival del tempo. Il tema di quest’anno "Ex voto. La Devozione" è un percorso nel tempo alla scoperta della devozione, in ogni sua declinazione.
Per tre giorni, Gangi viene attraversata da storie, immagini, suoni, riti antichi e nuove visioni: il primo giorno a ritroso nel passato, verso ciò che ci ha generati; il secondo nel presente, radenti a ciò che avvampa adesso nei nostri cuori: il terzo un salto nel futuro ignoto, che già chiede spazio.
Non un festival per trovare risposte ma per coltivare domande.
«Omnia è un contenitore che abbraccia tutte le discipline artistiche, culturali e di ricerca - afferma il direttore artistico Santi Cicardo che puntualizza -. Da quest'anno aggiungiamo al suo nome tre parole importanti: Festival del Tempo. Una scelta che non è solo di titolo, ma di visione.
Abbiamo deciso di dare una struttura precisa al nostro percorso: ogni edizione declinerà un tema attraverso le tre dimensioni temporali: passato, presente e futuro».
Leggi il programma completo sulla pagina Facebook della manifestazione.
Torna a Gangi, dal 13 al 15 giugno, "Omnia" il festival del tempo. Il tema di quest’anno "Ex voto. La Devozione" è un percorso nel tempo alla scoperta della devozione, in ogni sua declinazione.
Per tre giorni, Gangi viene attraversata da storie, immagini, suoni, riti antichi e nuove visioni: il primo giorno a ritroso nel passato, verso ciò che ci ha generati; il secondo nel presente, radenti a ciò che avvampa adesso nei nostri cuori: il terzo un salto nel futuro ignoto, che già chiede spazio.
Non un festival per trovare risposte ma per coltivare domande.
«Omnia è un contenitore che abbraccia tutte le discipline artistiche, culturali e di ricerca - afferma il direttore artistico Santi Cicardo che puntualizza -. Da quest'anno aggiungiamo al suo nome tre parole importanti: Festival del Tempo. Una scelta che non è solo di titolo, ma di visione.
Abbiamo deciso di dare una struttura precisa al nostro percorso: ogni edizione declinerà un tema attraverso le tre dimensioni temporali: passato, presente e futuro».
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