"Onora la madre": Preziosa Salatino in scena con lo spettacolo al Teatro Atlante
Preziosa Salatino nello spettacolo "Onora la madre"
Arriva sul palco del teatro Atlante di Palermo lo spettacolo "Onora la madre" di Preziosa Salatino, che ne è anche protagonista, e con la regia di Emilio Ajovalasit.
Gli appuntamenti in programma sono fissati per venerdì 19 e sabato 20 novembre alle ore 21.00 e domenica 21 novembre alle ore 19.00, con ingresso a offerta libera.
È un evento realizzato in onore dei 10 anni dello spettacolo che è stato prodotto nel 2011 proprio dal teatro Atlante ed è stato ospitato in diversi festival nazionali e internazionali, fra cui: Festival Internazionale "Transit" presso Odin Teatret (Holstebro) e il Festival "Politicamente Scorretto" diretto da Carlo Lucarelli, Casalecchio di Reno (Bologna)
Annina parla coi morti, la sua casa si popola di ombre. Racconta la sua storia al figlio, dopo una furiosa lite. Come in un delirio febbrile personaggi e avvenimenti prendono forma ai suoi occhi, oggetti d’uso quotidiano si fanno veicolo di ricordi, il suo corpo incarna gli eventi e la sua voce li intona.
Finzione e realtà si fondono. Le due storie si fanno specchio l’una dell’altra. La figura di Annina diventa più sfumata. Dal suo racconto emergono progressivamente contraddizioni e ambiguità.
Qualcosa inizia a vacillare. In un sistema culturale nel quale i condizionamenti sociali hanno una forza capace di sovvertire persino i legami famigliari, il confine fra i vivi e i morti può essere più labile di quanto appaia
Gli appuntamenti in programma sono fissati per venerdì 19 e sabato 20 novembre alle ore 21.00 e domenica 21 novembre alle ore 19.00, con ingresso a offerta libera.
È un evento realizzato in onore dei 10 anni dello spettacolo che è stato prodotto nel 2011 proprio dal teatro Atlante ed è stato ospitato in diversi festival nazionali e internazionali, fra cui: Festival Internazionale "Transit" presso Odin Teatret (Holstebro) e il Festival "Politicamente Scorretto" diretto da Carlo Lucarelli, Casalecchio di Reno (Bologna)
Lo spettacolo tratta la storia di Annina che è una donna del Sud, una donna come tante, vittime spesso inconsapevoli di condizionamenti sociali violenti, di intrighi, di un sistema patriarcale tutt’altro che superato.
Annina parla coi morti, la sua casa si popola di ombre. Racconta la sua storia al figlio, dopo una furiosa lite. Come in un delirio febbrile personaggi e avvenimenti prendono forma ai suoi occhi, oggetti d’uso quotidiano si fanno veicolo di ricordi, il suo corpo incarna gli eventi e la sua voce li intona.
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Ma l’apparente "realismo" dello spettacolo rivela presto la sua ambiguità. Al racconto di Annina fanno fugacemente eco parole e frasi della regina Gertrude, madre di Amleto. Molte le analogie fra le due donne, entrambe al centro di giochi di potere gestiti da uomini, e impegnate in un difficile rapporto con i giovani figli.Finzione e realtà si fondono. Le due storie si fanno specchio l’una dell’altra. La figura di Annina diventa più sfumata. Dal suo racconto emergono progressivamente contraddizioni e ambiguità.
Qualcosa inizia a vacillare. In un sistema culturale nel quale i condizionamenti sociali hanno una forza capace di sovvertire persino i legami famigliari, il confine fra i vivi e i morti può essere più labile di quanto appaia
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