Palermo, Napoli, Parigi. Tre città unite nel segno dell'arte per la mostra "A lume di notte"
"Ratto di Deianira" di Luca Giordano (part.)
La collaborazione fra la Galleria regionale di Palazzo Abatellis del capoluogo siciliano, il museo Capodimonte a Napoli e il Petit Palais, dà vita alla mostra "A lume di notte", allestita a Palazzo Abatellis fino al 26 febbraio, è prorogata fino a domenica 1 marzo.
Per la mostra "Luca Giordano" in corso a Parigi (che successivamente andrà a Napoli), è stato richiesto "Il ratto di Deianira" di Luca Giordano delle collezioni di Palazzo Abatellis. Il prestito dell'opera, inteso come collaborazione fra i tre istituti, ha dato l'opportunità a Sylvain Bellenger, direttore del Museo Nazionale di Capodimonte, ed Evelina De Castro, direttore della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, di individuare un'opera dalle collezioni di Capodimonte da porre in dialogo con le collezioni di Palazzo Abatellis per una iniziativa da svolgersi in concomitanza con la mostra di Luca Giordano. Il Petit Palais ha sostenuto gli oneri della operazione.
Il focus dell'esposizione di Palazzo Abatellis intorno alla Natività di Stomer delle collezioni di Capodimonte, riguarda la pittura a lume di notte, riprendendo le parole con cui i contemporanei descrivevano il filone tanto richiesto di soggetti iconografici ambientati in notturni illuminati da luce artificiale, tizzoni, candele, lampade, per creare un effetto di particolare plasticismo.
Derivata da Caravaggio, la ricerca sulla luce, carica di significati e determinante un linguaggio nuovo, diviene un genere a se stante, molto richiesto e di cui diedero ampia prova numerosi artisti stranieri, fiamminghi e francesi già sensibili al realismo in pittura e attratti a Roma dalla rivoluzione caravaggesca.
Sia a Napoli che a Palermo fra presenze attive di artisti quali lo Stomer e arrivi di opere richieste per collezioni private o raccolte religiose e altari di chiese, la pittura a lume di notte ebbe grande diffusione. Allo Stomer di Capodimonte la mostra affianca un'altra opera dell'artista presente nelle collezioni Abatellis e altri due dipinti, del fiammingo Gerard Seghers e del francese Simon Vouet.
Per la mostra "Luca Giordano" in corso a Parigi (che successivamente andrà a Napoli), è stato richiesto "Il ratto di Deianira" di Luca Giordano delle collezioni di Palazzo Abatellis. Il prestito dell'opera, inteso come collaborazione fra i tre istituti, ha dato l'opportunità a Sylvain Bellenger, direttore del Museo Nazionale di Capodimonte, ed Evelina De Castro, direttore della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, di individuare un'opera dalle collezioni di Capodimonte da porre in dialogo con le collezioni di Palazzo Abatellis per una iniziativa da svolgersi in concomitanza con la mostra di Luca Giordano. Il Petit Palais ha sostenuto gli oneri della operazione.
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Mantenendo l'attenzione sul secolo d'oro della pittura, la scelta è ricaduta su un dipinto di Matthias Stomer la cui fortuna nell'Italia meridionale degli anni Quaranta del Seicento ha unito Palermo e Napoli, con opere oggi presenti nei rispettivi musei.Il focus dell'esposizione di Palazzo Abatellis intorno alla Natività di Stomer delle collezioni di Capodimonte, riguarda la pittura a lume di notte, riprendendo le parole con cui i contemporanei descrivevano il filone tanto richiesto di soggetti iconografici ambientati in notturni illuminati da luce artificiale, tizzoni, candele, lampade, per creare un effetto di particolare plasticismo.
Derivata da Caravaggio, la ricerca sulla luce, carica di significati e determinante un linguaggio nuovo, diviene un genere a se stante, molto richiesto e di cui diedero ampia prova numerosi artisti stranieri, fiamminghi e francesi già sensibili al realismo in pittura e attratti a Roma dalla rivoluzione caravaggesca.
Sia a Napoli che a Palermo fra presenze attive di artisti quali lo Stomer e arrivi di opere richieste per collezioni private o raccolte religiose e altari di chiese, la pittura a lume di notte ebbe grande diffusione. Allo Stomer di Capodimonte la mostra affianca un'altra opera dell'artista presente nelle collezioni Abatellis e altri due dipinti, del fiammingo Gerard Seghers e del francese Simon Vouet.
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