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"Palermo e l'Art Nouveau", tra locandine storiche e arredi privati: la mostra ai Cantieri alla Zisa

  • Cantieri culturali alla Zisa - Palermo
  • Dal 3 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022 (evento concluso)
  • Visitabile dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 (dal lunedì al venerdì), dalle 9.30 alle 12.30 (sabato, domenica e festivi)
  • Gratuito
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La redazione

La Pupa del Capo

Per i nostalgici della bellezza propria del filone artistico risalente ad inizio Novecento, parliamo dell’Art Nouveau, è possibile fare un salto nel passato grazie alla mostra "Poliedrica e sublime. Palermo piccola capitale dell’Art Nouveau".

La mostra è visitabile dal 3 dicembre al 9 gennaio (rimane chiusa solo nei giorni 25, 26 e 31 dicembre 2021 e giorno 1 gennaio 2022) nei capannoni dello Spazio Mediterraneo (l'ex spazio Marceau e adiacenti) ai Cantieri Culturali della Zisa, sede di Legambiente, delegazione Sicilia.

L’inscindibile legame tra l’architettura e l’arte per la decorazione e l’arredo, che aveva caratterizzato le costruzioni del periodo Art Nouveau, anche alla luce delle medesime esperienze europee, vide il proliferare di artisti, decoratori e artigiani qualificati nel campo delle arti applicate che confermarono Palermo uno dei centri dell’Art Nouveau, alla pari di Torino e Milano.

Da una prima fase, ancora artigianale in cui il progetto e la creazione costituivano un unicum, si passò presto ad una produzione industrializzata che vide la nascita di numerose aziende, piccole e grandi, in tutto il territorio siciliano.
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Mai come allora la Sicilia si è trovata al centro di scambi commerciali, artistici e culturali con gli altri Paesi d’Europa e d’Oltreoceano, superando tutte le difficoltà che il suo essere Isola certamente poneva, e permeata di quell’ottimistica visione propria della Belle Epoque, la Bella Epoca, industriosa, frizzante, onirica e fiduciosa.

«Abbiamo voluto ricreare quell’epoca - spiega Gianfranco Zanna, presidente della delegazione di Sicilia - recuperando degli oggetti di arredo, e non solo, originali prodotti dalle Officine Ducrot e quasi certamente, per molti di quelli in esposizione, realizzati proprio in questi capannoni che, prima di essere divisi, costituivano la falegnameria dell’Officina.

Nell’allestimento sono presenti circa 40 pezzi tra arredi d’ufficio, stampe di locandine del Teatro Massimo, copie originali del Giornale L’Ora, arredi di case private come camere da letto, uno studio privato completo della serie Torino, sedie e poltrone.

E poi il plastico originale di Villa Deliella, custodito al Dipartimento di Architettura, un paravento e anche la riproposizione in scala 1:1 della Pupa del Capo con davanti un tavolino in marmo e ghisa originale dell’epoca».

Non mancano anche una ventina di pannelli che raccontano Art Nouveau a Palermo e non solo, con un focus dedicato al Teatro Massimo con, esposta, una tegola originale.

«Abbiamo recuperato tutti questi oggetti da privati - aggiunge Zanna -, dal Dipartimento di Architettura e anche dall’Hotel Borsa, ex sede della Cassa di Risparmio».

L’associazione Legambiente, nei mesi scorsi, ha organizzato anche altre attività approfondendo sempre il filone dello stile Liberty; all’interno della mostra è presente anche un video che sintetizza i punti cardine in città che hanno fatto la storia di questo movimento.

«Mi fa piacere anticipare - ci ha detto Zanna - che presto il nostro itinerario entrerà a far parte del prestigioso itinerario di Art Nouveau di Bruxelles. Anche Palermo, dunque, sarà una piccola capitale dell’Art Nouveau tra le città che rappresentano, al meglio, questo periodo storico e artistico».
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